Filippo Turetta, il 22enne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha trascorso la sua seconda notte in carcere a Verona. Il ragazzo, arrestato in Germania dopo una lunga fuga, è accusato di aver ucciso a coltellate la ragazza e di averla gettata sulle sponde del lago di Barcis.
Turetta si trova in un reparto di alta sicurezza, sorvegliato a vista anche di notte. Ha incontrato il cappellano del penitenziario e oggi vedrà per la seconda volta il suo avvocato.
Dal carcere di Montorio, intanto, cominciano a diffondersi le prime informazioni sullo stato del ragazzo. In un primo momento era stato detto che fosse disorientato e provato, ora sembra aver iniziato ad abituarsi alla realtà.
Il presunto assassino di Giulia Cecchettin avrebbe fatto due richieste: di vedere il padre e la madre e di avere dei libri da leggere. Consapevole, evidentemente, del lungo periodo che dovrà rimanere in carcere.
Turetta si trova in una cella insieme a un altro detenuto, anche lui in carcere per reati molto gravi e dello stesso genere. Appena possibile potrà incontrare papà Nicola e mamma Elisabetta. La visita non potrà avvenire prima dell'interrogatorio di garanzia davanti al giudice Benedetta Vitolo, che si terrà domani.
Se domani, col suo avvocato Giovanni Caruso, deciderà di parlare e di rispondere alle domande del gip, dovrà spiegare tanti misteri e buchi neri. Compresa l'atrocità degli atti commessi prima di gettare l'ex fidanzata nel lago.
"Perché così tanta cattiveria? Perché?", chiede disperato lo zio di Giulia, Andrea Camerotto. Domanda che non trova risposte. Che forse non può trovarne.
L'interrogatorio di garanzia di domani è un momento cruciale per l'indagine. Turetta potrà scegliere di rispondere o di restare in silenzio. Nel primo caso, potrà fornire agli inquirenti dettagli sull'omicidio e sulle sue motivazioni. Nel secondo caso, la procura dovrà basarsi sulle prove raccolte finora per chiedere al gip la misura cautelare in carcere.
L'omicidio di Giulia Cecchettin ha sconvolto l'opinione pubblica italiana. La ragazza, 23 anni, era una giovane studentessa di medicina. Aveva una vita davanti a sé, che è stata spezzata in modo brutale.
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