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3 Novembre 2023

Benedetta Tobagi vince il Premio Campiello 2023 con il libro La Resistenza delle donne

La scrittrice ha vinto, con 90 voti su 300 della Giuria Popolare di Lettori Anonimi, per aver ridato voce alle donne che hanno lottato e continuano a farlo

Benedetta Tobagi, scrittrice, giornalista, ex conduttrice radiofonica, ha vinto la 61^ edizione del Premio Campiello per la narrativa non fiction italiana, con il suo nuovo libro la Resistenza delle donne, nel quale la scrittrice racconta la liberazione dall’antifascismo sotto una luce differente.

 

Premio Campiello 2023, vince Benedetta Tobagi con «La Resistenza delle  donne» | Corriere.it

 

La storia della Resistenza e dei Partigiani che si sono sacrificati  per l’Italia dilaniata dalla guerra e dal fascismo la conosciamo bene, ma a questa narrazione manca spesso il suo lato "femminile”. Infatti, si conosce ben poco il ruolo delle partigiane e delle donne in generale durante la guerra ed è proprio questo l’obiettivo del libro di Tobagi, edito Einaudi, dare spazio alle donne - che la storia l’hanno fatta tanto quanto gli uomini, anche se spesso in modi diversi –. Il libro fa qualcosa di banale ma molto importante, le nomina e mette per iscritto le loro azioni. Vengono menzionate donne importanti come Tina Anselmi, partigiana e prima donna in Italia a ricoprire la carica di ministro, ma anche donne sconosciute che hanno combattuto in modi diversi a seconda le proprie possibilità. Le suore, le infermiere che hanno fornito il loro supporto, o le donne che semplicemente hanno aperto le porte della propria casa rischiando per sé stesse e per la propria famiglia.

 

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Tobagi in collaborazione con la storica Barbara Berruti ha raccolto da svariati archivi immagini significative e iconiche, ma anche le registrazioni delle voci originali delle partigiane da cui è nato un podcast di 5 puntate. Non è però solo un omaggio al passato, il discorso su cui verte il libro è molto attuale e si ricollega alla condizione della donna oggi. Con questo libro, Tobagi si rivolge a tutte le persone, specialmente le donne, che lottano contro i mali e le violenze della nostra società ancora dominata da dinamiche arcaiche e patriarcali. E come lei stessa afferma, dedica il riconoscimento “alle ragazze di Teheran ma in generale a tutte quelle che non si sono mai girate dall’altra parte”.

@Redazione Sintony.it