Secondo un recente studio pubblicato sul British Medical Journal – una delle più prestigiose riviste mediche e scientifiche del Regno Unito e del mondo – il cibo può diventare una vera droga, al pari di sostanze come la nicotina e cocaina.

Spesso quando si mangiano alimenti gustosi, ma molto processati, come biscotti, patatine e gelato, non ci si riesce a fermare e poi si hanno i sensi di colpa. Secondo i risultati dello studio questa situazione potrebbe non essere solo una mancanza di volontà. Lo studio, condotto da Ashley Gearhardt, professoressa dell’Università del Michigan, prende in considerazione quasi 300 ricerche sulla nutrizione che dimostrano come gli alimenti ultra-processati possano creare una seria dipendenza simile a quella da sostanze. Dall’analisi è emerso che il 14% degli adulti e il 12% dei bambini ne è dipendente, e questo a lungo andare può causare effetti negativi sulla salute, tra i più gravi l’aumento di rischio di cancro e problemi di salute mentale. Si parla di prodotti molto comuni negli scaffali dei supermercati come patatine, merendine, snack vari, bevande zuccherate e tanti altri. Quel genere di alimenti che rientra nella categoria degli ultra-processati, cioè che subiscono diverse lavorazioni in cui vengono aggiunti ingredienti come sale, zucchero, coloranti e additivi. È noto il fattore scatenante, ma non è nota la causa di questa dipendenza.

Si pensa che sia coinvolta la dopamina, l’ormone della felicità, e che alla base ci siano dei meccanismi di bisogno-ricompensa: ogni volta introduciamo alimenti processati, questi essendo ricchi di grassi e carboidrati causano picchi di dopamina, ai quali segue in genere un calo improvviso.  È a questo punto che si crea nuovamente il bisogno generando un circolo vizioso, per questo sarebbe bene consumare questi alimenti con moderazione, basando la maggior parte della dieta su alimenti semplici e variandola.

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