L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) sta monitorando l’ultima variante di Omicron XXB, Eris (EG.5), che a causa di una mutazione della proteina Spike sta diventando sempre più resistente e capace di sfuggire alle difese anticorpali generate dai precedenti vaccini ed è come se “non riuscissero a vederla”. Per ora il problema non è una maggiore gravità dei sintomi che riguardano smepre le vie respiratorie, ma il fatto che potrebbe contribuire all’impennata di contagi che si prospetta per l’autunno 2023.
Sta spopolando anche in Italia, dove stando agli ultimi dati del Ministero della Salute i casi sono in aumento – più di 30.000 nuovi casi conosciuti, riferiti al 13 settembre 2023 – mentre secondo l’Istituto Superiore di Sanità la variante è prevalente con il 43,5%. Per ora l’EMA assicura che, pur essendo altamente infettiva, i nuovi vaccini proteggeranno da questa e dalle sue sorelle Arturo e Kraken; tuttavia, la direttrice dell’agenzia Emer Cooke ribadisce che la necessità che persone a rischio, anziani sopra i 65 anni e donne in gravidanza, ricevano subito una nuova dose di vaccino.
Il Ministero della Salute ha reso noto lo svolgimento di un’indagine sul grado di diffusione delle varianti di Sars-CoV-2 coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero della Salute e con il supporto della Fondazione Bruno, per identificare possibili casi di infezione riconducibili a queste varianti, prendendo in considerazione i risultati di campioni notificati nella settimana dal 18 al 24 settembre 2023, da analizzare tramite sequenziamento genomico.
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