Negli ultimi anni, in tutto il mondo è stata registrata una crescente richiesta di prodotti a base di CBD (cannabidiolo). Questo non è altro che una delle tante sostanze presenti nella pianta della cannabis, nota soprattutto per il suo uso terapeutico ma non solo, anche ricreativo.
In Italia è consentito utilizzare l’olio di CBD e altri prodotti correlati: infatti ciò ha fatto in modo che un numero sempre maggiore di business relativi alla cannabis si diffondesse su tutto il territorio nazionale.
Dopo un periodo di apertura di vari punti vendita dedicati al CBD infatti, attualmente, in Italia, vengono limitate le possibilità di acquistare la cannabis light. Inoltre, molto presto, la sostanza potrebbe essere vietata del tutto.
Dal 22 settembre, nei negozi autorizzati, non si potranno più vendere i prodotti “da ingerire” a base di cannabidiolo. Questi provvedimenti sono da ricondurre al decreto del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in quanto il CBD verrà considerato una sostanza stupefacente e potrà essere venduto soltanto in farmacia.
Resta attualmente la cannabis light da fumare, ossia i fiori di canapa privi di thc, sostanza da sempre considerata stupefacente e quindi vietata. Tuttavia, a breve anche la cannabis leggera rischia di essere vietata del tutto, potrebbe essere considerata una sostanza "stupefacente".
Alessandro Paolo Porrà