Manca meno di un mese allo squillo della prima campanella per gli alunni di tutte le scuole sarde e le famiglie, tra qualche giorno si troveranno di fronte ad una bella sorpresa. Meglio non pensarci ancora in questi giorni di ferie, ma il salasso arriverà. E sarà pesante. Anche questo anno scolastico infatti si apre con l’annoso problema del costo dei libri di testo, per tutte le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Da uno studio effettuato dal Coordinamento dei Presidenti Consiglio di Circolo e di Istituto della Sardegna, il rincaro quest'anno è di circa 24 euro complessivi, per un aumento medio di circa 3 euro per ogni singolo testo. Moltiplicato per ciascuna disciplina influisce non poco sul budget famigliare che spesso deve soddisfare le esigenze di più figli in età scolare, in un periodo storico in cui il carovita è una morsa sempre più stringente.
“Assistiamo, inoltre – spiega una nota del Coordinamento -, alla frequente prassi di cambiare l’edizione dei testi, senza che questo corrisponda ad una reale modifica dei contenuti, ma piuttosto a semplici rimodulazioni dell’impaginazione e dell’ordine numerico degli esercizi presenti. Inoltre ha una pesante ricaduta a livello socioculturale, rappresentando un ulteriore rischio di dispersione scolastica, dovuta all’inacessibilità (per molti) delle edizioni aggiornate, e all’impossibilità di ricorrere ai libri di seconda mano”.
A questo si aggiunge la poca trasparenza di alcuni Istituti Scolastici che, spesso, non interpellano i rappresentanti di classe (artt.151 e 188 D.L. 297 del 16 aprile 1994) per il parere “obbligatorio ma non vincolante”, deliberante l’adozione dei libri di testo, soprattutto se questo implica il superamento del limite di spesa stabilito dal D.M. 781/2013.
Anche gli aiuti da parte di alcune Amministrazioni Comunali, sempre più residuali a causa della esiguità dei fondi riservati a tale necessità, non basterebbero per il sempre più alto numero di famiglie in difficoltà economica. Non si può fare affidamento sulle singole Autonomie Scolastiche, perché non esiste un fondo specifico dedicato a tale esigenza, ma si fa affidamento su collette da parte di singoli benefattori (genitori e/o docenti).
“Sarebbe ora – spiega il Coordinamento - che si ripristinasse il tavolo di concertazione ministeriale sull’adozione dei libri di testo, che da 15 anni non viene più convocato, e che identici tavoli siano convocati a livello territoriale tra USR, ANCI, comitati dei genitori, consulta degli studenti e docenti. Si potrebbe anche prevedere la possibilità di scaricare la spesa sostenuta per i libri di testo in occasione della dichiarazione dei redditi”. Purtroppo, anche questa tematica rappresenta una delle annose problematiche della scuola che il Coordinamento denuncia da anni, e che sono in contrasto con l’art.34 della Costituzione Italiana.
Redazione sintony.it