Il fenomeno dell’abbandono dei cani è in aumento. Soltanto quest’anno, nel mese di luglio, ne sono stati abbandonati più di 2000, una cifra decisamente più alta ispetto ai 71mila dell’anno scorso. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, gli appelli, e le proposte del mondo politico di inasprire le pene, gli italiani non si fermano. Ma quali sono le cause che gli spingono a compiere tale gesto?
Le scuse sono sempre le stesse. C’è chi lo fa per sbarazzarsene durante il periodo in cui va in vacanza, come se fosse un oggetto. Altri che sottovalutano le spese per il mantenimento dell’animale stesso, oppure chi si innamora del “cucciolo” appena nato non tenendo conto della taglia dell’animale e non prendendosene cura. Tuttavia, la soluzione finale che prendono sembra chiara: l’abbandono, spesso nella maniera più crudele possibile, a volte anche nell’autostrada legato ad una corda o al guinzaglio.
"Abbiamo avuto un 20 per cento in più di abbandoni e un 10 per cento in meno di adozioni" denuncia al Messaggero la presidente dell'Enpa, Carla Rocchi, aggiungendo: "Per arginare il fenomeno abbiamo potenziato la nostra attività, siamo riusciti a fare adottare cani anche anziani. Ma la situazione è preoccupante”. Spesso accade che la maggior parte non si prende le proprie responsabilità, come è accaduto in periodo pandemico. "Le adozioni sono aumentate durante la pandemia- ricorda Rocchi -molti hanno preso il cane senza una motivazione seria. E questo è il risultato”.
Anche il fenomeno del randagismo inizia a far preoccupare, sono circa 2 milioni i cani che non sono stati mai identificati; in particolare, nel 2022 tra cani vaganti, randagi e con una gestione non controllata se ne contano tra 700 e 400mila. Così come i cani "fantasma". Solo il 41,8% dei Comuni (231 su 552) dichiara di conoscere il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina presenti nel proprio territorio, pari ad 1.176.322 cani. Percentuale che cala al 39,3% per quel che riguarda le nuove iscrizioni avvenute nel 2022, pari a 70,128 cani. Inoltre, alla base di tutto questo, manca la prevenzione. solo il 50% delle Aziende sanitarie ha dichiarato di aver effettuato azioni di prevenzione, con la sterilizzazione di 4.881 cani (il 18% rispetto ai cani dichiarati entrati nei canili sanitari) e 21.042 gatti (circa il 14% di quelli presenti nei gattili sanitari o nelle colonie feline, nelle quali oltre 130.000 gatti risultano non sterilizzati).
@Redazione Sintony News