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10 Agosto 2023

Ecco i 5 posti più “rosa” del mondo 

Dopo Barbieland, ecco quali sono i 5 posti più "rosa" del mondo

Dopo l’uscita del film Barbie il mondo si è cosparso di rosa. La regista e la scenografa Sarah Greenwood, sulla rivista Architectural Digest, hanno spiegato che per creare Barbieland, un mondo parallelo, popolato da tutte le varianti delle bambole, e caratterizzato da diverse versioni della famosa “Casa dei sogni”, hanno dovuto utilizzare enormi quantità di colore rosa.

 

Ma ecco quali sono i luoghi più "rosa" del mondo

Il lago Hillier, in Australia: precisamente su Middle Island, la più vasta delle isole presenti nell’Arcipelago Recherche. L’acqua del lago Hillier è di colore rosa. Questa particolare colorazione deriverebbe dall’alta concentrazione di sale, ma non solo, anche dalla presenza della micro-alga verde Dunaliella salina oltre che dalla coesistenza con alcune specie di alobatteri. La Dunaliella salina, sarebbe alla base del colore rosa dell’acqua: la micro-alga produce infatti i carotenoidi, ovvero quei pigmenti organici che colorano il lago di rosso-arancione, in definitiva, di rosa. Essendo un sito protetto, l’uomo non lo può raggiungere: lo può sorvolare, lo può vedere da un’imbarcazione, ma no, non è permesso approdare sull’isola, così come non è permesso approdare su nessuna delle isole dell’Arcipelago Recherche (eccezion fatta per la Woody Island). 

Lago Hillier


Il Royal Hawaiian Luxury Collection Resort, Honolulu (Hawaii): noto anche come “Il Palazzo Rosa del Pacifico“ è uno degli hotel storici delle Hawaii. Costato 4 milioni di dollari, costruito in 18 mesi, il Royal Hawaiian Luxury Collection Resort è disposto su sei piani e dispone di 400 stanze. Si trova a Waikiki e ad oggi ha subito diverse ristrutturazioni oltre che dei necessari adeguamenti. 

Elegant Waikiki Hotel Rooms


Il Palais Bulles (Palazzo Bolle): appartenuto a Pierre Cardin, si trova in Francia, a Théoule-sur-Mer, lungo la Costa Azzurra. Progettato dall’architetto e designer ungherese naturalizzato francese, Antti Lovag, l’edificio – costruito tra il 1979 e il 1984 – fu commissionato da un industriale francese e poi (nel 1990) fu acquistato dal celebre stilista Pierre Cardin, che usò il palazzo quale propria dimora estiva.  Ristrutturato e inserito a pieno titolo nella lista dei monumenti storici del Ministero della Cultura francese, il Palais Bulles è stato messo in vendita dopo ben 5 anni di lavori, alla cifra (proibitiva) di 400 milioni di euro. Vista però la cifra non è stato trovato alcun compratore, e la struttura, ad oggi, viene utilizzata dalla casa di moda che lo affitta per eventi aziendali di una certa importanza. 

The Palais Bulles of Pierre Cardin |Le Palais Bulles


Il Don CeSar Hotel in Florida: precisamente a St. Pete Beach è una struttura nata nel 1928, dopo che Thomas Rowe acquistò nel 1924 ben 320.000 metri quadrati di terreno (per 100.000 dollari) per costruire così, il cosiddetto “castello rosa“. L’hotel, costruito sulla sabbia, è posto sopra ad una piattaforma galleggiante fatta di cemento. Si compone di 220 camere (e altrettanti bagni) arrivando a costare 1,25 milioni di dollari. Il suo nome, ovvero Don Ce-Sar, gli fu dato da Rowe in onore di Don César de Bazan, eroe principale dell’opera Maritana del compositore e pianista irlandese William Vincent Wallace. Alla morte di Rowe, che fu improvvisa e senza testamento, la struttura finì alla moglie che poi lo vendette all’esercito americano per 450.000 dollari.  In piena seconda guerra mondiale, l’hotel fu trasformato in un ospedale militare prima (1942) e in un ufficio regionale dell’amministrazione dei veterani poi (1945). Dopo l’abbandono dei veterani, nel 1969 la struttura rimase vuota: così si pensò a radere al suolo la struttura, ma prima l’opposizione dei residenti e poi una congrua offerta per l’acquisto (da perte del gruppo Holiday Inn) fece il resto. L’hotel riaprì il 23 novembre del 1973 e ad oggi, dopo altre ristrutturazioni, il Don CeSar (questa volta senza trattino) è stato inserito nel registro nazionale dei luoghi storici

At Don CeSar on St. Pete Beach, the 1920s meet 2020s


La Muralla Roja in Spagna: si trova precisamente a Manzanera ed è un complesso di appartamenti postmoderni realizzati dall’architetto spagnolo Ricardo Bofill. Finito di realizzare nel 1973, la struttura comprende 50 appartamenti di diversi tagli e su tre livelli. In tutto sono cinque impianti collegati fra loro seguendo uno schema realizzato ad hoc, mentre gli appartamenti sono stati realizzati con un telaio modulare. Ad oggi si tratta complessivamente di un’area privata in cui è impossibile entrare, anche se la struttura è diventata una gettonatissima meta turistica: l’opera architettonica di Ricardo Bofill ha ispirato la serie tv coreana lanciata da Netflix, "Squid Game"

La Muralla Roja, la utopía de Ricardo Bofill en Calp cumple 50 años -  Levante-EMV

 

 

Marta Rachele Pusceddu