Giugno è in calo rispetto al 2022 in termini di presenze alberghiere nel Nord Sardegna. Lo rende noto Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari che ha analizzato, con il suo Centro Studi, i dati forniti dalle strutture ricettive associate nei territori di Alghero, Stintino, Castelsardo, Valledoria, Porto Torres e Sassari, oltre a tutte le località interne sottese dal Golfo dell'Asinara. L’analisi ha coinvolto 40 delle 100 strutture associate su 110 esistenti nell’area del nord ovest Sardegna.
Ciò che emerge è che sui 146.970 posti letto campionati su base mensile, l'indice di riempimento delle camere passa dal 68,89% del mese di giugno 2022 al 62,23% dello stesso mese 2023. La città che risulta sopra la media rispetto al resto del territorio è Alghero, che segna il 67,78% di occupazione per il 2023, ma comunque in calo rispetto al mese di giugno 2022 che aveva toccato il 76,67%.
"Un calo fisiologico atteso dal comparto – commenta il presidente Stefano Visconti - perché paragoniamo l'occupazione camere di un anno straordinario come il 2022 con un anno più "normale" come quello in corso di evoluzione". Infatti, se l'analisi viene paragonata ai dati del 2019, i risultati sono piuttosto confortanti in quanto si attestano sulle stesse medie occupazionali.
Il risultato del calo è dovuto a una serie di cause: "Tra le più rilevanti – prosegue Visconti - il potere di acquisto delle famiglie europee per effetto dei fenomeni inflattivi oltre alla corsa degli interessi debitori, che fanno lievitare le rate del mutuo per la casa; l'aumento davvero importante del costo dei biglietti aerei e navali; l'aumento delle tariffe alberghiere trainate al rialzo anch'esse dall'inflazione; l'apertura dei mercati concorrenti alla destinazione Sardegna chiusi nel 2022 per gli strascichi legati al Covid ed oggi prepotentemente presenti con offerte accattivanti, che persuadono una fetta di mercato a prediligere Spagna, Grecia, Croazia, Malta, Cipro, Nord Africa su tutte".
Marta Rachele Pusceddu