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16 Giugno 2023

Regolamento per l'intelligenza artificiale: c'è l'ok del Parlamento europeo

Il regolamento per l'intelligenza artificiale sta prendendo forma: arriva il via libera del Parlamento europeo, ecco le novità

C'è l'ok dell'Eurocamera all'AiAct, il testo che racchiude le nuove norme Ue per l'Intelligenza artificiale.

L'aula di Strasburgo ha approvato con 499 voti a favore 28 contrari e 93 astenuti la prima regolamentazione mondiale, ideata con l'intento di applicare alle tecnologie come Chat Gpt il rispetto delle leggi Ue e dei valori fondamentali e per combattere la discriminazione digitale. 

L'europarlamento ha successivamente sostenuto il divieto totale di utilizzo di tecnologie di riconoscimento biometrico ad intelligenza artificiale in tempo reale nei luoghi pubblici. Inoltre, non ha ricevuto approvazione l'emendamento del Ppe che richiedeva di inserire nell'AiAct alcune particolarità per consentire l'uso di telecamere riconoscimento facciale nelle strade e ai confine dell'Ue per motivi di sicurezza nazionale o nei casi di minori scomparsi.

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Oltretutto saranno vietati i sistemi di IA che presentano un livello di rischio estremamente elevato per la sicurezza delle persone, ad esempio quelli utilizzati per il punteggio sociale (classificare le persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali).

Il testo approvato dal Parlamento europeo, indica che la classificazione delle applicazioni ad alto rischio si riferisca anche ai sistemi di IA che potrebbero creare danni significativi per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali delle persone o l'ambiente. Entrano a far parte della lista ad alto rischio i sistemi di intelligenza artificiale impiegati per influenzare gli elettori e l'esito delle elezioni e i sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media.

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I sistemi di IA generativa, i quali si basano sui modelli, come ChatGPT, secondo il testo, dovrebbero rispettare i requisiti di trasparenza , aiutando anche a saper identificare le cosiddette immagini deep-fake, e fornire salvaguardie per evitare la generazione di contenuti che rischiano di trasgredire la legge

Alessandro Paolo Porrà