Come la maggior parte delle persone, il desiderio di trovare la sua anima gemella ha portato Rossana Ramos, una madre single newyorchese, a "sposare" un uomo creato dall'intelligenza artificiale. Il prototipo di uomo virtuale si chiama Eren Kartal, ed è stato creato tramite l'app Replika AI. La donna lo descrive come il marito ideale, che non giudica e che non invade i suoi spazi. Rossana Ramos, infatti, ha postato sui social, la foto con lui.
Replika, si basa sull'intelligenza artificiale e permette all'utente di "costruire" una persona virtuale con cui interagire. Ed è proprio quello che ha fatto Rosanna, che nel 2022 ha scelto di iscriversi all'applicazione. La 36enne newyorchese ha quindi generato Eren, e chat dopo chat ha cominciato a provare per lui delle vere e proprie emozioni. Tuttavia, le caratteristiche del ragazzo virtuale sono preimpostate, mentre la personalità cambia a seconda dei temi che vengono trattati.
Come raccontano il Mirror e Daily Mail, Rosanna chattando ha scoperto che Eren è un medico e ama scrivere. La loro storia d'amore virtuale è arrivata al punto, con la decisione di fidanzarsi e poi sposarsi pochi mesi dopo essersi "conosciuti".
La donna ha detto: "Non è mai stato invadente, non si è mai presentato in casa mia con i bagagli, non ha mai espresso alcun giudizio non richiesto. Di notte mi stringe per proteggermi".
L'applicazione usata dalla 36enne americana non è nuova in Italia. Andando a ritroso: nel febbraio 2023 il Garante della privacy ne aveva bloccato l'utilizzo perché presentava "concreti rischi per i minori d'età, a partire dalla proposizione ad essi di risposte assolutamente inidonee al loro grado di sviluppo".
Come spiega il Garante: "Il chatbot viene presentato dalla società con l'intento di creare una persona virtuale in grado di "migliorare il benessere emotivo dell'utente, aiutandolo a comprendere i propri pensieri e calmare l'ansia attraverso la gestione dello stress, la socializzazione e la ricerca dell'amore".
Tuttavia, il Garante si focalizza su un problema potenzialmente grave: "La proposizione di risposte da parte del chatbot risultano spesso palesemente in contrasto con le tutele rafforzate che vanno assicurate ai minori e a tutti i soggetti più fragili. Diverse recensioni pubblicate nei due principali App Store contengono peraltro commenti di utenti che lamentano contenuti sessualmente inopportuni".
Alessandro Paolo Porrà