La Sardegna si conferma tra le regioni italiane nella quale i giovani riscontrano più difficoltà a trovare un'occupazione e a creare un’impresa, ma anche per quanto riguarda quella fascia di età della popolazione compresa tra i 15 e i 29 anni che non è né occupata né inserita in un percorso di istruzione o di formazione.
A riferirlo è il rapporto di Confartigianato, presentato ieri a Roma alla convention annuale dei giovani imprenditori iscritti. Nel documento emerge che nel 2022, i giovani inattivi sono aumentati notevolmente, arrivando a circa 1,6 milioni e lasciando l’Italia nelle ultime posizioni della classifica europea.
Il rapporto contiene anche l’Indice dei territori youth-friendly per impresa, il quale dimostra un forte gap tra Nord e Sud. Come da previsioni, la Lombardia è la regione che offre ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa, seguita a ruota da Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Trentino Alto Adige, mentre chi invece deve ancora migliorare sotto questo punto di vista sono: Molise, Calabria, Sicilia, Basilicata e Sardegna.
La confederazione sottolinea e ricorda che i dati emersi descrivono un'Italia che: "Da un lato favorisce l’attività di 522.086 aziende guidate da under 35, dall’altro è all’origine di un nostro record negativo in Europa. Siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto al 15% della media europea. La Germania registra il 13,9%, la Spagna il 13,7% e la Francia il 12,7%".
Il presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato, Davide Peli, si è espresso così: "I giovani sono il futuro del made in Italy. Ma 1,6 milioni di under 35 fuori dal mercato del lavoro rappresentano un assurdo spreco, una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente. L’Anno Europeo delle Competenze sia l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il 'saper fare', su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda”.
L’Indice di Confartigianato misura le condizioni dell'ambiente in cui si vive, sulla base di 13 punti che comprendono, tra l’altro, il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola-imprese, la diffusione dell’apprendistato, il saldo migratorio dei giovani verso l’estero o altre regioni.
Tra gli under 35 che non cercano occupazione prevalgono le donne, ben 1.033.000 (il 65,9% del totale), contro i 535.000 uomini.
Alessandro Paolo Porrà