Alessandra Mussolini denuncia di non poter aprire un account su Instagram con il proprio cognome, perché secondo il social network viola la sua policy. Lo ha denunciato la stessa vice capodelegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo, durante la discussione con i giornalisti a Strasburgo, a margine della plenaria.
La Mussolini ha detto: "Voglio denunciare quello che sta succedendo, io è da ieri che sto tentando, per lavoro, perché ormai le piattaforme come Instagram sono fondamentali per lavorare, di aprire un account Instagram con 'Alessandra Mussolini'. E me lo blocca. Ho dovuto fare una foto, per far vedere un codice e la faccia mia, lo hanno visto e hanno mandato uno screenshot, dicendo che non lo accettano per la policy della community".
Poi ha proseguito: "Io allora ho messo 'Alessandra Gramsci' e 'Alessandra Berlinguer'" e così "me lo prendono. Alessandra Mussolini no, ma io non mi cambio il cognome per Instagram. Questo è un pregiudizio che diventa violenza. Adesso con il capodelegazione Fulvio Martusciello scriviamo alla presidente Roberta Metsola, perché è una limitazione grave della possibilità di agire politicamente. Perché non posso aprire un account Instagram con il mio cognome?", conclude.
Alessandra Mussolini ha dunque presentato un'interrogazione alla Commissione, in cui specifica soprattutto che "l'iscrizione alle piattaforme online è fondamentale per lo svolgimento dell'azione politica e di comunicazione dei membri del Parlamento Europeo". L'eurodeputata ha parlato "alla Commissione per esporre una questione riguardante una violazione dei miei diritti sulle piattaforme social Meta".
Specificatamente, continua l'eurodeputata: "Mi è stata impedita la creazione di un account con il nome di Alessandra Mussolini, in quanto risulti violare le policy della community. Trovo che questo pregiudizio sia una violenza ingiustificata che danneggia i miei più fondamentali diritti di libertà personale e di espressione. Ritengo estremamente preoccupanti le crescenti censure che vengono poste sulle piattaforme social, spesso in modo ingiustificato, senza una chiara spiegazione o senza la possibilità di ricorso adeguato. Queste azioni possono limitare significativamente la libertà di espressione e il diritto alla partecipazione democratica".
Successivamente chiede: "Alla luce di ciòquali misure la Commissione ha adottato per monitorare e affrontare limitazioni e violazioni della libertà fondamentali sulle piattaforme online? Quali iniziative la Commissione ha preso o intende prendere per garantire che le piattaforme di social media rispettino i diritti fondamentali degli utenti, inclusa la libertà di espressione? Quali azioni la Commissione sta intraprendendo per promuovere la trasparenza e la responsabilità delle piattaforme di social media nei confronti degli utenti?".
Da Meta, casa madre di Instagram, sono arrivate delle scuse, racconta la Mussolini: "Si sono messi in contatto con me, si sono scusati del disservizio, perché c'è stato un fraintendimento, e quindi mi hanno aperto l'account Instagram. Vittoria", aggiorna quindi Mussolini da Strasburgo a seguito della denuncia.
Alessandro Paolo Porrà