I microstress sono piccoli, spesso invisibili per noi, al momento sembrano pure gestibili, ma si accumulano e creano delle situazioni a cascata che incidono sul nostro benessere fisico e mentale.
Giornate che diventano sempre più pesanti, senza avere un motivo particolare. Avere la sensazione di ansia e tristezza anche in assenza di eventi scatenanti. Non c’è un evento traumatico, nessuna scadenza di lavoro imminente o problema di salute che grave su di te. Eppure ti senti abbattuto, senza sapere il perché o averne un’idea.
Si chiama “microstress”, ed è difficile ammetterlo o evitarlo perché proviene proprio da persone a noi vicine. Non si tratta di grandi eventi stressanti come un divorzio, una morte, la perdita del lavoro, una situazione grave in famiglia, ma di situazioni che nel tempo diminuiscono il nostro benessere mentale. Gli effetti fisici che esso ha su di noi sono simili a quelli creati dallo stress cronico: disturbi del sonno, stanchezza, bassi livelli di energia, aumento di peso, pressione sanguigna elevata e un aumento del rischio di malattie cardiache e ictus, unita ad ansia e depressione.
L’unione di questi fattori porta, a lungo andare, l’acceleramento del processo di invecchiamento. Secondo uno studio fatto da Harvard Business Review, una rivista di management business più diffusa al mondo, hanno intervistato 300 persone di 30 aziende globali, equamente divise tra donne e uomini. Tra loro per la maggioranza erano polveriere di stress e molti non se ne rendevano conto. Ma gradualmente, durante l’intervista hanno iniziato a riconoscere che stavano lottando per tenere il passo sia con il lavoro che con la loro vita personale. Per alcuni, le interviste sono stati un punto di svolta, il momento in cui hanno riconosciuto per la prima volta quanto fossero andate male le cose. Altri sono persino scoppiati in lacrime, lamentandosi di non riuscire a vedere un via d’uscita. Inoltre, in un articolo sulla rivista Cell Metabolism, i ricercatori hanno affermato : “I nostri dati hanno rivelato la natura dinamica dell'età biologica: lo stress può innescare un rapido aumento del processo di invecchiamento, che può però essere invertito. Questa nozione suggerisce immediatamente che la mortalità può essere ridotta riducendo l'età biologica e che la capacità di riprendersi dallo stress può essere un fattore determinante per la longevità”.
Una giusta svolta potrebbe essere quella di risolvere subito anche dei piccoli problemi che gravano su di noi, scegliendo delle soluzioni che ci permettono di estinguere il problema. Anche avere dei momenti dedicati a se stessi aiuta a liberare la mente , perché in quel momento si è concentrati a fare ciò che piace.
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