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Cultura
21 Marzo 2023

Mont’e Prama, Muroni: “Riprendono gli scavi della Soprintendenza e iniziano quelli della Fondazione”

Avviata la fase di recupero dei 5mila frammenti al Centro di restauro di Li Punti. Novità per il Museo di Cabras che curerà i nuovi ritrovamenti
Antony Muron, presidente della Fondazione Mont'e Prama

Ripartono gli scavi archeologici a Mont’e Prama, patria dei Giganti e capitale della cultura nuragica. Con l'accordo siglato tra il Ministero della Cultura e la Fondazione Mont'e Prama sono iniziate al Centro di Restauro e Conservazione della Soprintendenza di Sassari a Li Punti, le operazioni di riapertura delle casse contenenti i frammenti delle sculture di Mont'e Prama. 

Le casse contengono ancora migliaia di frammenti di storia dei giganti. Degli oltre 5mila frammenti rinvenuti negli scavi degli anni '70 e pervenuti al Centro di Restauro di Li Punti, ne sono stati assemblati meno di 2mila, mentre tutti gli altri erano stati sistemati in 24 grandi casse in attesa della riconsegna e di nuovi fondi per poter proseguire con i lavori di restauro.

 

 

«L’avvio della fase di inventariazione del Centro di Restauro e Conservazione della Soprintendenza di Sassari a Li Punti, che torna ad occuparsi di Mont’e Prama dopo 9 anni, rappresenta la prima fase prevista dall’accordo tra la Fondazione e il Ministero della Cultura in tutte le sue articolazioni regionali, dal Segretariato alle Soprintendenze di Cagliari e Sassari», spiega il Presidente della Fondazione Mont’e Prama Antony Muroni a Radio Sintony. «L’accordo prevede che a Li Punti vengano restaurati i frammenti e ricomposte le statue dei Giganti che riguardano gli scavi effettuati fino al 2014, praticamente le 24 casse che erano state mandate in archivio quando si erano esauriti i fondi della prima fase di restauro, mentre a Cabras – prosegue Muroni – verranno restaurate, all’interno di un’aula didattica che sarà realizzata dentro il museo, le statue che sono state ritrovate dal 2015 in poi».

 

 

Ci sono importanti novità anche per quanto riguarda la ripresa degli scavi.

«Il 2023 sarà l’anno in cui la Soprintendenza proseguirà con gli scavi già avviati l’anno scorso. Scavi che hanno portato al ritrovamento di due nuovi torsi di Giganti. La Soprintendenza continuerà a scavare in quella direttrice – spiega Muroni -. Sarà anche l’anno nel quale la Fondazione effettuerà la sua prima campagna di scavo all’interno dello stesso mappale, il 1588, in attesa di poter estendere le ricerche anche ai restanti 10 ettari, appena cioè il Comune di Cabras completerà l’esproprio dei terreni, cn finanziamento della Regione Sardegna, sancito dal Ministero della Cultura attraverso una dichiarazione d’intenti di pubblica utilità».

Un importante tassello per il recupero della storia e della cultura nuragica, ma anche un volano di sviluppo per Cabras e per tutta la Sardegna che la Fondazione sta portando avanti con grande determinazione con un lavoro di promozione culturale di grande rilievo a livello mondiale.

Emanuele Concas