News

Internet e tecnologia
24 Febbraio 2023

UE ai dipendenti, disinstallate TikTok dai cellulari aziendali, non è sicura

Le istituzione di Bruxelles hanno messo al bando la app cinese per condividere video brevi per problemi legati alla cyber-security

Le guerre moderne corrono sul web e si combattono anche sul fronte informatico, non solo con le armi “tradizionali”. Dopo gli Stati Uniti anche la Commissione europea e il Consiglio hanno deciso che i dipendenti dovranno disinstallare TikTok dai loro telefoni cellulari che hanno accesso ai servizi aziendali. Il Segretariato, si apprende da un portavoce Ue, disinstallerà l’applicazione sui dispositivi aziendali e chiederà al personale di disinstallarla dai loro dispositivi: “Il segretariato tiene costantemente sotto controllo le proprie misure di sicurezza informatica in stretta collaborazione con le altre istituzioni dell’Ue”, aggiunge.

 

TikTok, l'Ue alla guerra. «I dipendenti disinstallino l'app, dobbiamo  proteggere i nostri dati»

 

Il divieto, spiega il Sole24Ore, fa seguito a quello imposto negli Stati Uniti, dove l'applicazione cinese è stata proibita su tutti i dispositivi di proprietà dei governi statali e federale, compresi quelli della Camera. Le restrizioni negli Usa erano scattate a seguito di una fuga di notizie, che avrebbe confermato come i dipendenti di ByteDance, la società madre di TikTok, possano accedere ai dati personali degli utenti statunitensi ed europei e dopo la scoperta di come diversi giornalisti statunitensi siano stati spiati attraverso l'applicazione.

 

La vicepresidente della Commissione europea per la Trasparenza Vera Jourova, la commissaria per la Concorrenza Margrethe Vestager, la commissaria per gli Affari interni Ylva Johansson e il commissario alla Giustizia Didier Reynders, avevano incontrato a Bruxelles il 10 gennaio scorso Shou Zi Chew, amministratore delegato della società cinese, per discutere della sicurezza dei dati degli utenti europei, il rispetto del Gdpr e delle nuove direttive europee per il mercato digitale, così come della lotta alla disinformazione, problema rilevato e ammesso anche da parte del ceo di TiKTok e originato da soggetti statali non europei.

 

Inoltre, il commissario Reynders aveva sottolineato come qualunque dato proveniente dall'Unione europea debba essere trattato in conformità al Gdpr, soprattutto data l'altissima componente di utenti minori sull'applicazione. C’è da ricordare che su TikTok  gravano già due indagini da parte del Garante per la protezione dei dati personali dell’Irlanda, dove l'azienda ha la sua sede legale europea.

Redazione sintony.it