Spesso i soccorritori diventano vittime. Vittime indirette di una tragedia, ma sempre vittime ed eroi. E’ successo anche in Turchia. È passata una settimana dal terribile terremoto che ha sconvolto Siria e Turchia, un sisma di magnitudo 7.8 che finora ha ucciso oltre 40mila persone, bilancio purtroppo destinato a peggiorare. A una settimana dalla scossa più forte, mentre la terra non smette di tremare, i soccorsi e le ricerche di migliaia di dispersi prosegue e anche i cani stanno dando un aiuto determinante a trovare le persone sotto le macerie. Ma la fatica è fatale anche a loro.
Uno degli oltre 100 cani molecolari inviati in Turchia e Siria
Dalla Turchia arriva infatti la brutta notizia della morte di un cane, un pastore tedesco in forza ai soccorritori inviati dal Messico, il cui lavoro è stato importantissimo nelle scorse ore. Protagonista di due salvataggi tra le macerie dei palazzi turchi, Proteo, questo il nome dell’animale, è morto nelle scorse ore a causa della troppa fatica. Il suo cuore, fanno sapere dall’Onu e fonti governative messicane, non ha infatti retto alle fatiche degli ultimi giorni. Il cane-eroe è stato sul campo ininterrottamente per oltre due giorni, riuscendo a salvare due vite.
“Grazie Proteo per il tuo lavoro eroico, hai compiuto la missione dell’esercito messicano. I membri dell’Esercito e dell’Aeronautica messicani si rammaricano profondamente per la perdita del nostro grande compagno, il cane ‘Proteo’, hai compiuto la tua missione come membro della delegazione messicana nella ricerca e nel salvataggio dei nostri fratelli in Turchia”, racconta la nota: “Siamo orgogliosi di te“.
Prosegue invece il lavoro del retriever Kopuk, il cane assegnato alla squadra di soccorritori a Malatya, nella provincia di Kahramanmaras. Il cane, che ha fin qui salvato cinque vite dalle macerie, è rimasto ferito alle zampe a causa della foga messa in campo nello scavare tra i resti dei palazzi. All’animale sono stati messi subito dei punti di sutura, ma non si è fermato davanti al dolore proseguendo il suo lavoro di ricerca e salvataggio. Dal suo arrivo Kopuk si è messo subito al lavoro, conducendo i soccorsi dove fiutava ancora la vita.
Intanto proseguono le ricerche con la speranza di trovare ancora persone in vita, anche se con il passare delle ore il bilancio si aggrava sempre di più.
Redazione sintony.it