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3 Febbraio 2023

Sanremo, ombre sulla giuria: il Codacons chiede trasparenza alla Rai

L'Associazione diffida la Rai sulla composizione della giuria e aggiunge: "Alcuni giornalisti sarebbero già a conoscenza delle canzoni"

Il Codacons chiede trasparenza ed ha  inviato una diffida alla Rai sollevando dubbi sulle giurie che dovranno valutare le canzoni in gara al Festival di Sanremo che si terrà al teatro Ariston dal prossimo 7 all’11 febbraio. "Nel Regolamento Sanremo 2023, con riferimento alla giuria Demoscopica – si legge nella nota del Codacons, anticipata dall’AdnKronos -, si legge unicamente che ‘La Demoscopica è formata da trecento componenti selezionati che voteranno attraverso un’applicazione ad essi dedicata e realizzata per l’occasione’. Oltre questo il nulla – prosegue la nota dell’associazione dei consumatori -. Non è dato sapere agli utenti chi siano i 300 membri scelti di tale giuria e, soprattutto, attraverso quali criteri essi siano stati individuati".

 

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Secondo i legali dell’Associazione  sarebbe "mancata dunque la predeterminazione dei parametri per la corretta individuazione dei componenti di tali giuria. Nel caso di specie l’assenza di informazioni su tale giuria demoscopica è un fatto che non può passare in sordina dal momento che, come anche chiarito nel Regolamento Sanremo 2023, tale giuria ha peso per la decretazione del vincitore della competizione canora. I criteri di selezione dei giurati devono assicurare il pluralismo partecipativo e l’imparzialità – prosegue Codacons - rispetto ai cantanti in gara in modo da garantire che le operazioni di voto siano del tutto genuine ed imparziali e i voti espressi tramite televoto da parte degli utenti non siano vanificati".

 

Il Codacons solleva dubbi anche sulla composizione della giuria formata dai giornalisti: “La Rai avrebbe già fatto ascoltare le canzoni a 15 giornalisti di altrettante testate – prosegue l’Associazione dei consumatori  -,  e costoro avrebbero espresso i propri voti pubblicati sul web attraverso apposite pagelle. Dinanzi a ciò è lapalissiano che tali 15 giornalisti che hanno già sviluppato orecchio per le canzoni del Festival si trovano in una posizione diversa rispetto agli altri e chiaramente non possono entrare a far parte della Giuria della sala Stampa, Tv, Radio e Web. Si creerebbe infatti una Giuria completamente sbilanciata composta da membri che ascoltano le canzoni per la prima volta (così come dovrebbe essere) e membri che invero le hanno già ascoltate”.

 

Per questo i legali di Codacons hanno chiesto alla Rai di pubblicare sul sito istituzionale i criteri con cui sono state formate queste due giurie per il Festival 2023, in modo da assicurare “i requisiti di imparzialità, trasparenza e pluralismo e l’assenza di conflitto di interessi anche potenziale”.

 

Redazione sintony.it