
L’ Eurovision Song Contest 2026 si apre tra tensioni politiche e defezioni. Spagna, Paesi Bassi, Slovenia e Irlanda hanno annunciato il ritiro dal festival dopo la conferma da parte dell’EBU (European Broadcasting Union) della partecipazione di Israele, ritenuta incompatibile con i loro valori editoriali.
Le emittenti pubbliche dei quattro Paesi hanno criticato l’EBU (fomato da oltre 100 emittenti pubbliche), per mancanza di coerenza, ricordando l’esclusione della Russia nel 2022. Le loro assenze peseranno anche sugli ascolti: nel 2025 avevano totalizzato insieme quasi 10 milioni di spettatori, pari a una possibile perdita del 6% del pubblico globale.

Nel frattempo l’Italia ha confermato la partecipazione attraverso una nota RAI, pur in un contesto di discussione interna: alcuni consiglieri del CdA avevano chiesto il ritiro in caso di presenza israeliana. Confermato anche che il rappresentante italiano non sarà scelto automaticamente dal vincitore di Sanremo 2026.
L’Islanda valuta un possibile ritiro. La crisi lascia aperta la domanda: altri Paesi seguiranno il boicottaggio?
Letizia Demontis