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Internet e tecnologia
31 Gennaio 2023

Londra, arriva l'app che aiuta ad evitare l'nquinamento della metro

L’applicazione creata da Tanya Beri cerca i percorsi della metro più “puliti” per evitare le stazioni e le linee che presentano alte concentrazioni di polveri sottili

Benessere, salute, green, inquinamento. Parole entrate a far parte del nostro parlare quotidiano, argomenti importanti per il futuro del pianeta, dove ci si è gettata naturalmente a capofitto, anche l’economia, definendosi green economy. Un’economia che sforna decine e decine di app al giorno per tenerci informati su tutto. L’ultima pensata da scaricare sul cellulare è un’app che indica i punti della metropolitana di Londra dove sono concentrati i maggiori livelli di inquinamento.

 

L’idea della 29enne Tanya Beri vince di uno dei premi dello UK’s Young Innovators, concorso riservato ai progetti di giovani imprenditori che puntano ad affrontare le sfide urgenti della società britannica. Ma non si tratta solo di una mappa: l’applicazione da scaricare sul telefono è in grado anche di consigliare il percorso migliore per evitare le tratte in cui l’aria è più sporca.

 

L’idea di quest’app che offre una panoramica dell’inquinamento presente nella rete della metropolitana di Londra nasce dall’esperienza quotidiana della sua ideatrice. “Ero abituata a spostarmi con la metropolitana – ha detto al quotidiano The Guardian –. A volte mi ammalavo viaggiando con questo mezzo. Così ho pensato che trovare un modo per aiutare le persone che risentono maggiormente dell’inquinamento dell’aria sarebbe stata una buona idea. Da qui, l’app”.

 

 

L’app, per ora ancora un progetto, non si limita solo a fornire una mappatura dell’inquinamento presente nelle gallerie della metropolitana di Londra ai viaggiatori, ma funziona un po’ come Google Maps. È possibile infatti impostare una stazione di partenza e una di arrivo e il software calcolerà il percorso lungo il quale si potrà respirare l’aria meno inquinata, facendo evitare al passeggero le tratte lungo le quali l’aria è invece più sporca. Il tutto basandosi sui dati salvati elettronicamente dal sistema.

 

Tania ha fatto un esempio pensando a un viaggio dalla stazione di North Harrow a quella di Canary Wharf. “Se si sceglie il percorso più veloce, prendendo la Jubilee line, allora ci si esporrà a circa 220 particelle inquinanti per metro cubo. Se invece si opta per l’itinerario più lento stando sulla Metropolitan line si affronterà un inquinamento di circa 50 particelle per metro cubo. Un livello che è ancora sopra il limite di guardia, ma è comunque meno di un quarto di quello che si respirerebbe sulla Jubilee line”.

Si risparmierà particelle inquinanti l’ideatrice dell’app, poi magari dopo una giornata di duro lavoro tra i fumi di Londra si accomoderà sul divano di casa a mangiare cibo veloce e di pessima qualità. Insomma, se da una parte evitiamo dall'altra l'inquinamento lo produciamo e lo respiriamo. Trovare la soluzione e un compromesso tra tecnologia, frenesia della vita e salute è quindi estremamente difficile. 

 

 

 

Anche in Italia si corrono rischi simili, come nella metropolitana di Roma, dove i ricercatori del Cnr hanno constatato che le linee A e B presentano alti valori di polveri sottili. "La metro C - spiega Cinzia Perrino dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnrè l’unica tra le linee che è sicura, perché è automatizzata e ha le porte scorrevoli in banchina. Questo permette di evitare che le polveri che si generano vadano a finire direttamente in banchina. Alcuni lavori realizzati sulle linee metropolitane di Barcellona e di Milano testimoniano come le percentuali vengono abbattute proprio in questo modo. Fondamentale, poi, è la presenza di mezzi con un filtraggio e ricircolo d’aria che deve funzionare. I vecchi convogli con i finestrini aperti non fanno altro che riproporre la maggiore esposizione delle polveri durante tutto il viaggio".

Redazione sintony.it