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7 Gennaio 2023

Soldi e tasse: le principali novità fiscali e contributive previste dalla manovra 2023

La Cgia fotografa la manovra, dal congedo parentale all’assegno unico e tassa del 5% sulle mance. Aumenta l’Assegno Unico Universale per i figli a carico

Dal congedo parentale all’assegno unico e tassa sulle mance. Sono queste alcune delle novità fiscali previste dalla Manovra 2023. Ad esplicitare la manovra è la Cgia di Mestre che elenca le principali novità fiscali e contributive del nuovo anno. Si va dalla flat tax al taglio del cuneo alle modifiche sui fringe benefit.

Con l’innalzamento della flat tax fino a 85 mila euro di fatturato, gli autonomi continuano a pagare più tasse dei lavoratori dipendenti. Solo nella fascia di reddito tra i 60 e i 65 mila euro, le partite Iva che si avvalgono della tassa piatta pagano meno. In tutti le altre comparazioni, spiega lo studio dell’Associazione degli Artigiani e Piccole Imprese di Mestre, vale a dire tra i 10 mila di reddito fino a 55 mila euro, gli autonomi pagano sempre molto più di impiegati e operai, con punte tra i 3.760 e i 3.875 euro all’anno nella fascia di reddito tra i 25 e i 30 mila euro, prelievo aggiuntivo che sale attorno ai 4.200 euro con redditi tra i 15 e i 20 mila euro. Se, poi, il confronto si effettua tra i dipendenti e i lavoratori autonomi che non applicano la flat tax, il maggior prelievo in capo a questi ultimi aumenta a dismisura, con punte, tra i 60 e i 65 mila euro di reddito, di oltre 6 mila euro all’anno.

La situazione cambia segno a partire dalla classe di reddito pari a 60 mila euro. In questo caso gli autonomi con flat tax subiranno nel 2023 un prelievo fiscale annuo inferiore ai dipendenti di 640 euro. Se la comparazione avviene con un reddito da 65 mila, il vantaggio sale a 1.285 euro.

Sono reddito da lavoro dipendente le mance percepite dai dipendenti del settore della ristorazione e si prevede la tassazione con una imposta sostitutiva del 5 per cento.

Il confronto tra queste due categorie professionali si ferma sulla soglia di reddito pari a 65 mila euro. Se alziamo ulteriormente l’asticella, il volume d’affari del lavoratore autonomo, implicitamente preso in esame in questa elaborazione, supererebbe il tetto degli 85 mila euro, livello oltre il quale non è più applicabile la tassa piatta. I calcoli sono stati realizzati dall’Ufficio studi della Cgia.

SINTESI delle principali novità fiscali e contributive previste nel 2023

 

1) LAVORATORI AUTONOMI. Dal 2023 potranno accedere al regime forfetario anche le imprese individuali e i lavoratori autonomi i cui ricavi/compensi sono nella fascia tra 65.000 e 85.000 euro. Con la Legge di Bilancio è stato previsto l’innalzamento del limite di ricavi/compensi da non superare per accedere al regime agevolato (art.1 c. 54 Legge di Bilancio);

2) LAVORATORI AUTONOMI. Per il solo 2023 le imprese individuali e i lavoratori autonomi che non si trovano nel regime forfetario sulla parte degli incrementi di reddito del 2023 rispetto al più elevato dei redditi dichiarati nel triennio precedente, in luogo del prelievo con gli scaglioni IRPEF, possono applicare una tassazione del 15% (art 1 c 55 – 57 Legge di Bilancio);

3) LAVORATORI AUTONOMI. Si elevano le soglie di ricavi da non superare per accedere al regime di contabilità semplificata, da 400.000 a 500.000 euro per le imprese che esercitano attività di prestazioni di servizi e da 700.000 a 800.000 euro per le imprese che esercitano altre attività (art.1 c.276 Legge di Bilancio);

4) LAVORATORI DIPENDENTI. Si riduce dal 10% al 5% l’aliquota dell’imposta sostitutiva dovuta sui premi di risultato erogati dal datore di lavoro in quanto previsti da accordi collettivi (art 1 c 63 Legge di Bilancio);

5) LAVORATORI DIPENDENTI. Riduzione della quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Tale riduzione è pari al 2 per cento se la retribuzione mensile non supera 2.692 euro, mentre è pari al 3 per cento se la retribuzione mensile non supera 1.923 euro (art.1 c.281 Legge di Bilancio);

6) LAVORATORI DIPENDENTI. Si eleva l’indennità per congedo parentale all’ 80 per cento (invece che al 30 per cento) della retribuzione limitatamente a un periodo non superiore a un mese e compreso entro il sesto anno di vita del bambino (art.1 c.359 Legge di Bilancio);

7) LAVORATORI DIPENDENTI. Ai fini della non tassazione dei premi erogati ai dipendenti, torna la vecchia soglia pari a 258 euro dopo che per il 2022 si era potuto usufruire del maggior limite di 3.000 euro;

8) LAVORATORI DIPENDENTI. Sono reddito da lavoro dipendente le mance percepite dai dipendenti del settore della ristorazione e si prevede la tassazione con una imposta sostitutiva del 5 per cento (art.1 c.58-62 Legge di Bilancio);

9) LAVORATORI DIPENDENTI. I fringe benefit calcolati tramite i costi chilometrici di esercizio di autovetture elaborati dall’ACI saranno più elevati. Infatti si verifica un aumento attorno al 4 per cento per gli automezzi alimentati a benzina e al 7 per cento per i diesel;

10) LAVORATORI DIPENDENTI ED AUTONOMI. Aumento dell’Assegno Unico Universale per figli a carico nel caso di figli sino a 1 anno di età oppure di età inferiore a 3 anni nel caso di ISEE sino a 40.000 euro. Si eleva l’importo dell’assegno anche nel caso di famiglie numerose con quattro o più figli (art.1 c. 357 e 358 Legge di Bilancio).

LE SCADENZE DI GENNAIO. Per quanto riguarda le scadenze la maggior parte di quelle fiscali si concentra nella seconda metà del mese gennaio 2023. Il primo riguarda i datori di lavoro domestico ed è fissato per il 10 gennaio: va pagata online o con PagoPa la quarta rata dei contributi Inps per colf e badanti. Il 16 gennaioè previsa la scadenza per gli adempimenti Irpef, Iva e contributi Inps. Il 25 gennaio scade invece  l’invio in via telematica gli elenchi riepilogativi Intrastat per le cessioni e gli acquisti intracomunitari di beni e per le prestazioni di servizi rese e ricevute a e da soggetti passivi Ue.

C’è tempo fino al 26 gennaio per procedere con il ravvedimento operoso per chi non ha pagato l’acconto Iva in scadenza il 27 dicembre scorso. La scadenza per l’autodichiarazione degli Aiuti di Stato è stata prorogata: il nuovo termine ultimo è il 31 gennaio 2023. I soggetti che hanno beneficiato degli aiuti di stato nel corso dell’emergenza coronavirus dovranno provvedere all’invio dell’autodichiarazione.

Sempre entro il 31 gennaio la scadenza per presentare la domanda per l’esonero dal pagamento del canone Rai. L’esonero, spiega Money.it  si ottiene in due modi: non possedere una televisione in nessuna delle abitazioni in cui l’utenza è a proprio nome e avere più di 75 anni.

L’ultimo appuntamento  in scadenza il 31 gennaio: entro questa data vanno inviati i dati relativi alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato per i mesi dell’ultimo trimestre 2022 (ottobre, novembre e dicembre). Nel caso in cui per le operazioni sia stata emessa bolletta doganale o fattura elettronica l’invio dei dati è facoltativo.

 

Emanuele Concas