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6 Dicembre 2022

La manovra del governo: pensioni minime fino a 600 euro

Arrivano da Palazzo Chigi le nuove proposte: dalle pensioni al superbonus, ecco di cosa si tratta

Alzare i trattamenti minimi fino a 600 euro: un’operazione da eseguire, rivolta ad una fascia, più anziana e meno abbiente, di pensionati. Ecco l’ipotesi che prende quota all’interno della maggioranza, alle prese con gli ultimi emendamenti alla manovra.

La legge di Bilancio prevede che per le pensioni minime la rivalutazione sia pari all’8,7% (il 120% rispetto al 7,3% di riferimento), con un importo che passa da 523 a 570 euro mensili. Un aumento, finanziato con 210 milioni per il 2023, di poco inferiore a 50 euro che, nei piani di Palazzo Chigi, rappresenta solo la prima tappa verso l’obiettivo dei mille euro per le pensioni minime a fine legislatura.

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La maggioranza però pensa si possa fare qualcosa in più, per primi Forza Italia. Sarebbe infatti possibile arrivare, fino a 600 euro di pensione minima. Anche se non per tutti, alla luce degli appena 400 milioni di euro messi a disposizione dal Tesoro per cambiare la Legge finanziaria.

Così, l’idea che prende spazio è quella di concedere un ulteriore aumento almeno ai pensionati over 70 con un Isee di basso livello. Una proposta che, dai primi calcoli, sarebbe compatibile con i saldi complessivi dell’intervento previdenziale. Per rimanere in tema, resta sempre aperto il cantiere Opzione donna, che però è estremamente costosa (il suo valore per 12 mesi è di 110 milioni di euro).

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Altro tema dibattuto è il superbonus: qui a sbloccare la partita potrebbero essere gli cambiamenti presentati da FdI e Fi aventi lo stesso fine. Possibili, perciò, sia lo spostamento fino al 31 dicembre del termine per il deposito della Cila per continuare ad usufruire del 110%, sia l’intervento per sbloccare la questione legata alle norme relative ai crediti. L’idea sarebbe usare lo strumento degli F24, proprio come proposto dall’Abi insieme all’Ance.

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Ma sempre sul Superbonus, il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, il 5 dicembre, ha fornito delle informazioni: "Non proroghiamo il Superbonus anche perché non è quello il problema. Il problema sono i crediti di imposta, stiamo tendando di trovare su questo una soluzione".

@Redazione Sintony News