Una start-up deep tech italiana che si chiama "Emotiva" ha avviato un nuovo progetto su un robot umanoide, per testare le teorie della mente umana e assistere i malati di demenza.
L'innovativo robot, "Abel", riesce a interagire in modo empatico con pazienti affetti da disturbi neurologici, grazie a un complesso mix di hardware, in particolare 42 servomotori di nuova generazione che guidano il movimento di testa, braccia e ogni più piccolo dettaglio del volto. C'è poi il software di Intelligenza Artificiale (IA) che permette di riconoscere le espressioni dell’interlocutore e dialogare.
Grazie al nuovo algoritmo di IA, Emotion sviluppato da Emotiva, che raggiunge livelli di accuratezza incredibili, riesce a comprendere anche le nostre emozioni.
Il progetto è nato in collaborazione con il Centro di Ricerca "Enrico Piaggio" dell'Università di Pisa.
"Utilizzando la sua capacità di apprendere e mostrare empatia – ha detto all'Ansa Lorenzo Cominelli, ricercatore del Centro Piaggio – Abel sarà uno strumento efficace per contribuire a migliorare l'assistenza ai malati di demenza, colmando le lacune comunicative e fornendo un'altra forma di sostegno ai caregiver e ai familiari”.
@Marzia Diana