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2 Maggio 2021

Remote working e Smart working: la ridefinizione delle nostre abitudini

Da oltre un anno a questa parte la nostra vita è stata attraversata da una serie di eventi inaspettati che ci ha colti  meno predisposti al cambiamento di quanto avessimo mai immaginato. Le videoconferenze sono faticose?

Da oltre un anno a questa parte la nostra vita è stata attraversata da una serie di eventi inaspettati che ci ha colti  meno predisposti al cambiamento di quanto avessimo mai immaginato.

Le nostre abitudini sono state radicalmente modificate e si sente più spesso parlare di:

  1. Remote working: si indica l'opportunità di svolgere il proprio lavoro in uno spazio differente dalla classica sede, restando fedeli però agli orari lavorativi.
  2. Smart working: è definito come “modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.

Per questa modalità rivoluzionaria del lavoro si è reso necessario un mutamento culturale e un'evoluzione organizzativa dello stesso e che prevede tre punti cruciali:

  • L'utilizzo di supporti tecnologici che semplificano la collaborazione e la partecipazione dei collaboratori;
  • Rivalutazione della leadership aziendale;
  • Un nuovo sviluppo e concezione sul fronte relativo agli spazi lavorativi.

Le piattaforme più gettonate in questo periodo sono state diverse, partendo dalla classica Google Hangouts fino a Microsoft Teams.

Chi sono i soggetti che intervengono nelle piattaforme?

Gli host, ovvero gli "organizzatori" che avviano la videochiamata e poi i partecipanti, che passivamente devono acconsentire l’utilizzo di una determinata piattaforma decisa dai primi.

 

Videokonferenzen organisieren: Sieben Meetingregeln

Ci sono cose da sapere sui Meet. Vi siete mai sentiti totalmente esausti dopo l'ennesimo "incontro" del giorno?

La scienza dà ragione sul fatto che questi "incontri" siano faticosi. Jeremy Bailenson,direttore e fondatore  dello Stanford Virtual Human Interaction Lab (USA), ha indugiato attraverso uno studio sulla sensazione di "fatica da videochiamata". Ha definito quattro meccanismi che possono rendere estenuante questo indispensabile mood per "vedersi" con colleghi, amici, parenti.

  1. Tutti ti guardano. In effetti, nelle riunioni dal vivo non si è soliti guardarsi l'un l'altro perchè generalmente l'attenzione si mantiene fissa su chi parla. Secondo Bailenson, sullo schermo ogni persona viene scrutata da tutti gli altri, anche mentre non sta parlando. Questo fattore genera stress e si unisce anche ad un ulteriore aspetto legato a quanto l'interlocutore appare "grande" sul monitor e viene percepito come molto vicino. Una distanza che nella "normalità" verrebbe permessa solo in caso di intimità.
  2. Sempre allo specchio. Costantemente sottoposti al nostro riflesso come se ci fosse qualcuno che ci camminasse davanti con uno specchio fra le mani, costringendoci a osservare il nostro volto. Vari studi mostrano, per esempio, che sottoporsicostantemente al proprio riflesso implica la tendenza ad essere più critici verso di sè. Un valido consiglio è quello di sistemare l'inquadratura e poi settare la visualizzazione per non mostrare (a voi) la vostra immagine.
  3. Difficile capire. L'impegno cognitivo per carpire i messaggi non verbali è nettamente superiore. Non è semplice inoltrarli e si tende a prestare maggior attenzione ai propri gesti talvolta amplificandoli e anche ad alzare la voce. Inoltre, si fatica a comprendere le espressioni altrui e non si possono evincere aspetti legati all comunicazione non verbale, come ad esmepio la postura, i movimenti delle gambe. 
  4. Movimento e scarabocchi. Quando si comunica di persona oppure al telefono generalmente si ha la possibilità di muoversi. Nei meeting in video invece si ha l'esigenza e l'obbligatorietà di restare fermi, seduti e lo sguardo fisso di fronte a sè. Bailenson a tal proposito suggerisce di allontanare la videocamera in modo tale da avere un campo visivo più "ampio"e potersi muovere e consiglia di scribacchiare su un foglio. Uno studio di Cambridge (UK) ha reso noto quanto scarabocchiare migliora la memoria perchè non distrae da cio' che si ascolta ed evita che la mente si perda in altri pensieri.

@MariazzurraLai