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22 Dicembre 2025

Mattarella firma cinque decreti di grazia

Tra i casi più toccanti, quello di un anziano che uccise la moglie terminale dopo 50 anni d'amore e un condannato per un reato che, di fatto, non esisteva

Il Quirinale ha reso noti cinque provvedimenti di grazia firmati dal Presidente Sergio Mattarella. I decreti, che arrivano dopo un’accurata istruttoria del Ministero della Giustizia conclusasi con parere favorevole, non sono solo atti burocratici, ma interventi che mirano riparare sproporzioni tra il rigore della legge e la realtà umana e morale dei fatti.

Ecco nel dettaglio chi sono i beneficiari e le motivazioni del Capo dello Stato:

Uno dei provvedimenti più significativi riguarda Franco Cioni, 77 anni. L'uomo era stato condannato a oltre 6 anni per l’omicidio della moglie, avvenuto nell’aprile del 2021. La donna era affetta da una malattia allo stadio terminale e la coppia era legata da cinquant'anni di matrimonio.

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Mattarella ha cancellato i restanti 5 anni e mezzo di reclusione tenendo conto: della particolare condizione drammatica in cui è maturato il delitto, del perdono espresso dalla sorella della vittima e delle condizioni di salute dell'anziano condannato.

Clamoroso il caso di Bardhyl Zeneli (classe 1962). Condannato a un anno e sei mesi per evasione dai domiciliari, ha ricevuto la grazia totale poiché, come evidenziato dai magistrati di sorveglianza, il fatto contestato non costituiva reato. Zeneli si era allontanato dall'abitazione mentre era sottoposto a obbligo di dimora, una condotta che non integra la fattispecie di evasione. Il decreto del Presidente ristabilisce così la verità giuridica.

Per Abdelkarim Alla F. Hamad, condannato a 30 anni per omicidio plurimo in concorso e violazione delle norme sull'immigrazione (fatti del 2015), il Presidente ha concesso una grazia parziale. Il Capo dello Stato ha accolto il sollecito dei Giudici della Corte d’Appello di Messina, che avevano invitato a ricorrere alla grazia per «ridurre lo scarto tra la pena legale e la dimensione morale della colpevolezza». Hamad, giovanissimo all'epoca dei fatti, ha mostrato un proficuo percorso di recupero in oltre 10 anni di carcere.

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Gli ultimi due provvedimenti riguardano storie di "nuova vita" e difficoltà economiche. Alessandro Ciappei: condannato per una truffa del 2014. La grazia (9 mesi residui) è arrivata per la modesta gravità del fatto e perché l'uomo ha ormai ricostruito il proprio percorso di vita e professionale all'estero.

Gabriele Spezzuti: aveva già espiato la pena detentiva per reati di droga del 2005, ma su di lui pendeva una multa di 80.000 euro. Il Presidente ha cancellato la sanzione pecuniaria considerando il lungo tempo trascorso senza nuovi reati e le sue disagiate condizioni economiche.

L'istituto della grazia è regolato dall'articolo 87 della Carta Costituzionale. È un atto di clemenza individuale che si differenzia dall'amnistia e dall'indulto (che sono provvedimenti generali decisi dal Parlamento). "La grazia non è un atto contro la magistratura, ma un correttivo eccezionale per casi in cui la pena ha esaurito la sua funzione rieducativa o appare manifestamente ingiusta rispetto al contesto umano."

 

@Redazione Sintony News