Una scena inedita e dal forte impatto simbolico quella che si è svolta questa mattina nel cuore del 16° arrondissement di Parigi. Nicolas Sarkozy, 70 anni, ex presidente della Repubblica francese, ha lasciato la sua abitazione per recarsi al carcere de La Santé, dove sconterà la condanna a cinque anni di reclusione per il caso del presunto finanziamento libico della campagna elettorale del 2007.
Accompagnato dalla moglie Carla Bruni, che gli ha stretto la mano fino all’ultimo istante prima della partenza, Sarkozy è salito a bordo di un’auto scura scortata dalle forze dell’ordine. Attorno alla sua residenza, decine di fedelissimi e simpatizzanti hanno intonato la Marsigliese, in un gesto di solidarietà che ha unito emozione e protesta.
La decisione segna un passaggio storico per la Francia e per l’intera Unione europea: Sarkozy è il primo ex capo di Stato di un Paese membro ad essere rinchiuso in cella. Condannato per corruzione e finanziamento illecito, l’ex presidente ha sempre respinto le accuse, parlando di un complotto politico e annunciando nuovi ricorsi.
Il carcere de La Santé, nel cuore della capitale, è lo stesso che ha ospitato negli anni figure note della politica e della cronaca francese. L’ingresso di Sarkozy segna tuttavia un punto di non ritorno per la Quinta Repubblica, ponendo ancora una volta il tema dell’etica pubblica e della trasparenza al centro del dibattito politico francese.
Carla Bruni, visibilmente commossa, non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti.
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