Roberto Occhiuto conquista il bis e lo fa con numeri che non lasciano spazio a dubbi: quasi il 60% dei voti per il governatore uscente della Calabria, sostenuto dal centrodestra, contro un Pasquale Tridico – candidato del campo largo di centrosinistra e M5S – che si ferma a 18 punti di distacco, senza toccare il 40%.
Un risultato netto, tanto più in un contesto di affluenza bassissima (43%), con meno di un elettore su due alle urne. Un dato che conferma, ancora una volta, la disaffezione crescente verso la politica, nonostante la partecipazione emotiva delle piazze nelle settimane precedenti al voto.
Il governatore, che aveva scelto di dimettersi e ricandidarsi dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione, ha trasformato quella che poteva essere una debolezza in un punto di forza. “È stato sconfitto chi voleva batterci per via giudiziaria. Ora bisogna pacificare questa regione dopo una campagna elettorale anche violenta”, ha dichiarato a caldo Occhiuto, accolto dagli applausi nel quartier generale di Lamezia Terme, dove si è festeggiato fino a tarda notte.
Il leader di Forza Italia, sostenuto anche da una lista personale molto forte, ha portato il suo partito al 19%, risultando la prima forza politica in Calabria, mentre la lista Occhiuto ha ottenuto un exploit con il 13%. Sommando i consensi personali e di partito, Occhiuto supera di gran lunga anche Fratelli d’Italia, fermo all’11%, un segnale che conferma come, in questa tornata, la premier Giorgia Meloni non sia stata il principale traino del centrodestra.
“È una vittoria schiacciante di Forza Italia e di Occhiuto. Si vince al centro”, ha commentato soddisfatto Antonio Tajani, vicepremier e segretario azzurro. Esulta anche Matteo Salvini, che valorizza il risultato complessivo della coalizione, nonostante la Lega resti ferma attorno al 9%: “Da una parte chi protesta e devasta le città, dall’altra chi pensa al bene del proprio territorio”.
Sul fronte opposto, la sconfitta è durissima. “Una dura sconfitta per il campo progressista”, ammette Nico Stumpo del Partito Democratico. L’alleanza che univa Pd, M5S, Avs, Italia Viva e due liste civiche non è riuscita a fare breccia negli elettori calabresi. Il progetto del “campo largo” si conferma, anche in Calabria come nelle Marche, poco attrattivo e privo di slancio.
Il Pd e i Democratici Progressisti insieme non vanno oltre il 20%, mentre la Lista Tridico si ferma al 7,4%. “È una grande delusione. È stata una battaglia difficile, ma il centrosinistra ha dato una risposta vera”, ha commentato l’ex presidente dell’INPS, deluso ma non rassegnato. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha ringraziato il candidato, ma ha dovuto prendere atto che il movimento “non cresce”.
Anche Alleanza Verdi e Sinistra riconosce la sconfitta, mentre Italia Viva di Matteo Renzi, con la lista “Casa Riformista”, raccoglie un 4,3% che il leader centrista potrà rivendicare in vista di nuovi equilibri politici.
Con la vittoria di Occhiuto, il centrodestra consolida la sua presenza nel Mezzogiorno e manda un messaggio chiaro in vista delle prossime sfide regionali in Campania, Puglia e Veneto, dove la coalizione dovrà sciogliere diversi nodi sulle candidature. La Lega, in particolare, rivendica la candidatura di Alberto Stefani in Veneto.
Intanto, in Calabria, il governatore riconfermato si gode il successo e rilancia: “Per la prima volta nella storia della Calabria un governatore uscente viene riconfermato con questo consenso. Continueremo a lavorare per i giovani e per chi resta. Il nostro reddito di merito di 500 euro per gli universitari che tornano a casa è una promessa che manterremo”.
@Redazione Sintony News