News

Attualità
18 Settembre 2025

Via libera definitivo alla legge quadro sull’Intelligenza Artificiale: l’Italia prima in Europa

Il testo stabilisce i fondamenti etici e giuridici per l’utilizzo dell’IA, con l’obiettivo di promuovere un uso trasparente, etico e rispettoso dei diritti fondamentali, anche nei settori della difesa, della produzione e dei servizi pubblici

Con 77 voti favorevoli e 55 contrari, il Senato ha approvato in via definitiva la legge quadro sull’intelligenza artificiale, segnando un momento cruciale per l’innovazione tecnologica nel nostro Paese. Il provvedimento, composto da 28 articoli suddivisi in sei Capi, rappresenta il primo tentativo organico in Italia – e tra i primi in Europa – di regolamentare l’uso dell’IA nei settori strategici, allineandosi ai principi dell’AI Act dell’Unione Europea.

La legge delega il Governo all’emanazione di decreti legislativi, indicando i principi generali da seguire. Inoltre, rafforza la governance istituzionale, con l’istituzione di un Comitato di coordinamento e la designazione di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) e ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) come autorità competenti in materia.

Intelligenza artificiale scuola Volta tra i primi licei italiani

Il testo stabilisce i fondamenti etici e giuridici per l’utilizzo dell’IA, con l’obiettivo di promuovere un uso trasparente, etico e rispettoso dei diritti fondamentali, anche nei settori della difesa, della produzione e dei servizi pubblici.
Particolare attenzione è riservata all’introduzione dell’IA in ambiti come sanità, ricerca scientifica, giustizia, pubblica amministrazione e mercato del lavoro. Il Governo è delegato a definire norme specifiche sull’uso di dati, algoritmi e metodi matematici per l’addestramento dei sistemi, nel rispetto della privacy e contro ogni forma di discriminazione algoritmica.

Italia approva la legge sull'Intelligenza artificiale 2025 -  Eurocomunicazione

Viene prevista la redazione e l’aggiornamento periodico della Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale, da sviluppare in collaborazione tra pubblico e privato, con incentivi alla formazione e alla ricerca. L’AgID avrà il compito di promuovere casi d’uso sicuri e trasparenti, mentre l’ACN, invece, sarà responsabile del controllo sulla sicurezza e sull’adeguatezza dei sistemi IA, con poteri ispettivi.


La legge introduce nuove tutele per contrastare l’abuso dell’IA nel trattamento di contenuti protetti. In particolare, viene estesa la legge sul diritto d'autore per includere le opere generate con l’ausilio dell’IA e sono previste misure specifiche per proteggere i dati personali.
Modifiche al Codice Penale introducono reati specifici per chi utilizza l’IA in modo illecito. Saranno perseguibili: la diffusione di deepfake a scopo ingannevole e l’uso dell’IA per compromettere la sicurezza di persone o sistemi.

Artificial Intelligence Act, primo via libera dal Parlamento europeo -  CorCom

La norma include la clausola di invarianza finanziaria, ma apre alla possibilità per l’ACN di concludere accordi con soggetti privati, entità europee e, se autorizzati, con Paesi della NATO.
L’Italia diventa così il primo Paese dell’Unione Europea con un quadro nazionale pienamente allineato alla normativa europea sull’Intelligenza Artificiale.

Soddisfatto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti, che ha commentato così il voto del Senato:

«È una scelta che riporta l’innovazione nel perimetro dell’interesse generale, orientando l’IA alla crescita, ai diritti e alla piena tutela dei cittadini. Alle imprese diciamo con chiarezza: investite in Italia. Troverete una governance affidabile, regole trasparenti e un ecosistema pronto a sostenere progetti concreti in tutti i settori chiave del Paese».

Consiglio Ue approva l'AI Act: ecco cosa prevede la prima legge al mondo sull'Intelligenza  Artificiale

Le opposizioni, che hanno votato compatte contro il provvedimento, contestano la delega troppo ampia al Governo e temono un’eccessiva centralizzazione dei poteri di vigilanza. Alcuni esponenti hanno anche sollevato dubbi sulla effettiva attuabilità delle norme, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei diritti digitali e il controllo sulle tecnologie emergenti.

Con questa legge, l’Italia prova a posizionarsi in prima linea nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale, cercando di bilanciare innovazione, competitività e tutela dei diritti civili. Ora la sfida passa all’attuazione concreta delle deleghe e alla costruzione di un ecosistema in grado di tradurre i principi della norma in progetti reali a beneficio di cittadini e imprese.

 

 

@Redazione Sintony News