La miccia è accesa, e l’incendio mediatico che ne è seguito è ancora ben lontano dallo spegnersi. Fedez, rapper e personaggio pubblico da sempre abituato a stare al centro dell’attenzione, è finito sotto un fuoco incrociato di critiche dopo alcune frasi provocatorie contenute in una strofa pubblicata sui social, in vista del suo prossimo concerto al Forum di Assago.
I bersagli sono molteplici e disomogenei: Elly Schlein, il Papa americano, il giovane santo Carlo Acutis, e soprattutto Jannik Sinner, il tennista simbolo dell’Italia sportiva contemporanea. Ma stavolta l’ironia feroce e il gusto per la dissacrazione sembrano aver oltrepassato la linea rossa, innescando una reazione trasversale – dal pubblico ai media – che ha travolto il rapper.
Nel video postato due giorni fa su Instagram, Fedez recita:
"Hanno fatto santo un quindicenne, il suo miracolo giocare alla PlayStation senza dire bestemmie... L’italiano ha un nuovo idolo, si chiama Jannik Sinner, purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler".
Un passaggio che ha indignato molti. Per alcuni è una semplice provocazione, per altri un affondo gratuito e offensivo nei confronti di una figura come Sinner, da tempo considerata simbolo positivo del Paese, oltre che esempio di professionalità, educazione e talento sportivo.
Intervistato a La Zanzara su Radio24, Fedez ha cercato di ridimensionare la portata delle sue parole, parlando di ironia mal interpretata e accusando il “fanatismo italiano” di aver strumentalizzato il contenuto.
«Non è una critica a Sinner, ma al fanatismo italiano. Non è che l’ho accostato a Hitler. Si chiama ironia. E, tra l’altro, non mi interessa conoscerlo», ha detto il rapper.
E ancora, riferendosi alla residenza fiscale del tennista:
«Grandissimo Sinner che sta a Monaco e non paga le tasse qua. Potessi farlo anche io, lo farei subito».
Una difesa che però non convince molti, soprattutto alla luce del tempismo: il video, caricato a pochi giorni dal secondo concerto milanese (il primo è andato sold out), sembra parte di una strategia comunicativa ben calcolata per attirare l’attenzione e riempire il palazzetto.
Fedez non è nuovo alla provocazione: ha fatto del linguaggio diretto e della denuncia in musica una delle sue cifre stilistiche. Ma questa volta, secondo molti, ha varcato il confine tra la satira e la pura provocazione distruttiva, affondando su temi e simboli molto sentiti da una larga parte dell’opinione pubblica.
Dall'attacco a EsseMagazine («Vaffanculo a EsseMagazine») al sarcasmo su Carlo Acutis («Il suo miracolo è giocare alla PlayStation senza bestemmiare»), fino al controverso passaggio su Elly Schlein («Condanna Israele ma ha tanti amici ebrei»), la strofa sembra più un'escalation verbale che un’analisi dell’attualità.
@Redazione Sintony News