In un’Italia che corre verso la mobilità sostenibile, la Sardegna arranca. Mentre le colonnine di ricarica si moltiplicano nel resto del Paese e le city car elettriche conquistano le strade urbane, sull’isola oltre la metà dei veicoli ha più di 10 anni e l’elettrico è ancora una rarità. A provare a invertire la rotta ci pensa il nuovo bonus auto 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 settembre, che promette incentivi fino a 11mila euro per chi rottama un’auto inquinante e ne acquista una elettrica.
Il quadro è chiaro: 1,11 milioni di auto in circolazione, ma con un’età media di 13 anni e 8 mesi, ben oltre la già elevata media nazionale (circa 12 anni). Peggio ancora va in alcune province: Nuoro sfiora i 15 anni, Oristano si attesta su 14 anni e mezzo, il Sud Sardegna è a 14 anni e 4 mesi. Solo Cagliari (13 anni e 1 mese) e Sassari (13 anni e 5 mesi) stanno leggermente sotto la media regionale. In totale, 772mila auto hanno più di dieci anni e quasi il 58% rientra nelle classi Euro 4 o inferiori, sinonimo di alta emissione e bassa efficienza.
Il cuore (e il serbatoio) dei sardi batte ancora per il diesel: 538mila auto (48,4%) vanno a gasolio, 510mila (45,9%) a benzina, solo 31mila ibride (2,8%) e 3mila elettriche (0,3%)
Una penetrazione dell’elettrico pressoché simbolica, nonostante gli annunci e gli appelli alla transizione ecologica.
Il decreto del Ministero dell’Ambiente prevede fino a 11.000 euro per chi rottama una vecchia auto e acquista un’elettrica sotto i 35mila euro di listino. Le microimprese possono ottenere fino a 20.000 euro. Ma c’è un vincolo importante: gli incentivi sono riservati ai residenti nelle “aree urbane funzionali” (FUA), ovvero città e comuni con forti flussi di pendolarismo verso i centri urbani, come definiti dall’Istat.
In Sardegna, solo alcuni centri — tra cui Cagliari e Sassari — rientrano a pieno titolo in queste aree, lasciando fuori interi territori interni e rurali.
La rivoluzione elettrica sull’isola si muove a rilento. Cagliari conta 13.246 veicoli green, Sassari 10.450, il Sud Sardegna 5.336, Nuoro: 3.342 e Oristano 2.038.
In sintesi, appena 3,1% del parco auto sardo è ibrido o elettrico.
A inizio 2025, la Sardegna conta 2.112 colonnine pubbliche, di cui 422 fast o ultrafast (≥50 kW). Un numero ancora modesto rispetto ai 67.000 punti di ricarica distribuiti nel resto d’Italia. La rete cresce, ma non abbastanza rapidamente da convincere gli automobilisti a fare il salto.
La Sardegna si trova oggi a un bivio storico. Il nuovo piano incentivi può essere una leva importante per il ricambio del parco auto, soprattutto se accompagnato da una rete di ricarica capillare, da una maggiore informazione agli utenti e da una semplificazione burocratica per accedere ai bonus.
Ma senza un cambio di mentalità e una politica regionale più ambiziosa sulla mobilità sostenibile, il rischio è che i fondi si esauriscano prima di lasciare il segno sull’isola.
@Redazione Sintony News