Nella giornata di oggi martedì 3 settembre 2025, milioni di utenti in tutto il mondo hanno riscontrato gravi problemi nell’accesso a ChatGPT, il celebre assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale di OpenAI. Il disservizio, confermato dalla stessa azienda attraverso il sito ufficiale, ha generato un’ondata di segnalazioni da parte di utenti italiani e stranieri. Secondo quanto riportato da Downdetector e dalle principali testate nazionali, le anomalie includono risposte mancanti, errori di caricamento e blocchi improvvisi. L’azienda ha avviato le indagini per individuare la causa, che potrebbe essere legata all’adozione estesa del nuovo modello GPT-5, attualmente in rapida diffusione a livello globale.
I sintomi del disservizio
Le prime difficoltà si sono manifestate nella tarda mattinata: aprendo la piattaforma compariva l’avviso “ChatGPT Not Displaying Responses”, che impediva al sistema di generare risposte. Diversamente dai down parziali avvenuti in passato, quello del 3 settembre ha interessato tutte le funzionalità principali, sia per gli utenti gratuiti che per gli abbonati Plus. Non era possibile né avviare nuove conversazioni né recuperare quelle salvate. Anche l’interfaccia API, utilizzata da aziende e sviluppatori, è risultata inutilizzabile.
Le segnalazioni in Italia e all’estero
Secondo Downdetector, migliaia di utenti hanno segnalato malfunzionamenti in ogni parte del mondo. In Italia le città più colpite sono state Milano, Roma, Napoli, Bari e Palermo. Problemi analoghi sono stati riportati anche in Spagna, Germania, Regno Unito, India e Stati Uniti, dove nel giro di un’ora le segnalazioni hanno superato quota 2.000. Sui social, da X (ex Twitter) a Reddit, le community tecnologiche hanno confermato la portata globale dell’interruzione, evidenziando ripercussioni sia sul lavoro in remoto sia su servizi digitali che si appoggiano all’AI di OpenAI.
La posizione di OpenAI
Pur senza diffondere un comunicato ufficiale, OpenAI ha aggiornato la propria pagina di stato, riconoscendo i problemi e annunciando verifiche in corso.
“We are currently investigating this issue”, si legge nella nota, senza dettagli aggiuntivi sulla natura del guasto. L’azienda ha comunque garantito che i tecnici sono al lavoro per ripristinare i servizi “nel minor tempo possibile”.
Le ipotesi sulle cause
Tra le spiegazioni circolate nelle ultime ore, la più plausibile riguarda un sovraccarico dei server provocato dall’adozione accelerata del nuovo modello GPT-5, sempre più utilizzato in ambito educativo, aziendale e istituzionale. Secondo fonti internazionali, la pressione sulla rete avrebbe saturato nodi critici, generando rallentamenti e blocchi a catena. Non viene esclusa la possibilità di un aggiornamento interno o di un problema di sicurezza, ipotesi che però al momento non hanno trovato conferme ufficiali.
Quando tornerà operativo
Non ci sono ancora certezze sui tempi di ripristino. In passato, disservizi più contenuti erano stati risolti in poche ore, ma la portata globale dell’attuale blackout lascia ipotizzare un intervento più lungo. OpenAI invita a monitorare status.openai.com per ricevere aggiornamenti in tempo reale. Nel frattempo, piattaforme alternative basate su modelli diversi registrano un aumento del traffico, segno evidente di quanto l’intelligenza artificiale sia ormai diventata uno strumento irrinunciabile per milioni di persone nel quotidiano.