La pasta cacio e pepe è uno dei piatti più iconici della cucina romana, un simbolo di semplicità e tradizione. Ma anche i simboli, a quanto pare, possono essere travisati — e quando a farlo è una testata autorevole come la BBC, la reazione non tarda ad arrivare. L’emittente britannica, nella sua sezione gastronomica Good Food, ha pubblicato una ricetta definita “perfetta per un pasto veloce infrasettimanale”. Peccato che la cacio e pepe proposta fosse una versione “eretica”, contenente spaghetti, pepe, parmigiano e burro.
Un colpo al cuore per i puristi della romanità.
A sollevare le proteste è stato Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, che ha immediatamente sottolineato l’errore:
"La ricetta originale della cacio e pepe non prevede né parmigiano né burro. Gli ingredienti sono solo tre: pasta, pepe nero e pecorino romano Dop".
Non si tratta solo di una questione culinaria, ma di tutela del patrimonio gastronomico italiano, troppo spesso vittima di reinterpretazioni che sfociano nel grottesco. A complicare ulteriormente le cose, la presenza di un video sul sito della BBC che mostra passo dopo passo una preparazione distante anni luce dalla ricetta tradizionale.
Dopo la segnalazione, la BBC ha effettivamente modificato il contenuto, sostituendo parmigiano e burro con pecorino piccante e l’indicazione di utilizzare l’acqua di cottura per creare la crema che avvolge la pasta. Ma l’aggiunta di un suggerimento alternativo ha riacceso la polemica:
“Se dopo un paio di tentativi non riuscite a ottenere il risultato desiderato, provate ad aggiungere un po’ di panna doppia per aiutare l’emulsione”.
Una frase che, per i difensori della cucina romana, suona come una provocazione gastronomica. L’aggiunta della panna, oltre a essere del tutto estranea alla ricetta, è vista come un vero e proprio abominio culinario, in netto contrasto con la tecnica originale che sfrutta semplicemente amido della pasta, pecorino e pepe per creare la famosa cremosità.
Il caso della BBC è solo l’ultimo di una lunga serie di fake recipes che circolano all’estero. Secondo Coldiretti, più di un turista su due (51%) si è imbattuto in una ricetta italiana alterata, durante un viaggio all’estero nell’ultimo anno. Dalla “carbonara con panna e cipolla” alla “pizza all’ananas”, fino alla “lasagna al ketchup”: la lista è lunga e, per gli italiani, dolorosa.
Per Pica, la soluzione non è solo la correzione dell’errore da parte della BBC, ma la creazione di un percorso strutturato di formazione e tutela:
"Sarebbe virtuoso immaginare un percorso con le istituzioni — Roma Capitale, Regione Lazio e Ministero dell'Agricoltura — insieme agli istituti alberghieri e alle maestranze, per salvaguardare i piatti della nostra tradizione, valorizzare le materie prime e chi le sa trasformare con rispetto".
@Redazione Sintony News