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25 Luglio 2025

L'Agcom vara il Codice degli influencer, ecco cosa prevede

Il Codice si rivolge agli influencer “rilevanti”, ovvero quelli che raggiungono almeno 500.000 follower o superano 1 milione di visualizzazioni nei contenuti pubblicati

L’era dell’influencer selvaggio sembra giunta al capolinea. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha approvato il primo Codice di condotta per gli influencer, ponendo regole chiare a tutela di utenti, minori e dello stesso settore. L’annuncio è arrivato direttamente dal commissario Agcom Massimiliano Capitanio, che ha definito la misura “una tappa decisiva verso la maturità dell’influencer marketing”.

Il Codice si rivolge agli influencer “rilevanti”, ovvero quelli che raggiungono almeno 500.000 follower o superano 1 milione di visualizzazioni nei contenuti pubblicati. Per questi soggetti, le nuove disposizioni equiparano la loro responsabilità editoriale a quella delle emittenti televisive.

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Chi rientra in questi parametri dovrà iscriversi a un elenco ufficiale gestito da Agcom entro sei mesi dalla pubblicazione del Codice. La lista sarà pubblica e rappresenterà una sorta di albo professionale dei grandi creator digitali italiani.

Il documento, frutto del confronto tra Agcom, associazioni di categoria, consumatori, professionisti del settore e rappresentanti della pubblicità, stabilisce alcuni principi fondamentali che gli influencer devono rispettare nei contenuti: correttezza e imparzialità dell’informazion, rispetto della dignità umana, contrasto ai discorsi d’odio, tutela dei minori, tutela del diritto d’autore, trasparenza nelle comunicazioni commerciali, in linea con il Digital Chart dello IAP (Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria).

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In pratica, sarà obbligatorio segnalare con chiarezza la presenza di pubblicità, partnership o prodotti sponsorizzati. I contenuti dovranno rispettare standard simili a quelli previsti per i media tradizionali.

Il mancato rispetto delle regole comporterà sanzioni fino a 250.000 euro, che possono salire a 600.000 euro nei casi più gravi, come quelli che riguardano la mancata tutela dei minori.

L’influencer marketing entra nella sua fase adulta – ha sottolineato Capitanio –. È una misura moderna e di buonsenso che valorizza la professione e tutela gli utenti. Oggi più che mai è fondamentale stabilire un nuovo equilibrio tra libertà d’espressione, diritti degli utenti e responsabilità dei creator digitali”.

Il potere degli/delle influencer

Con questo Codice, l’Italia diventa uno dei primi Paesi in Europa a dotarsi di una regolamentazione strutturata per gli influencer. Si tratta di una risposta concreta alle crescenti criticità legate alla disinformazione online, al marketing occulto e alla esposizione dei minori a contenuti inadeguati.

La sfida ora sarà rendere efficaci i controlli e garantire un’effettiva applicazione del Codice, in un settore che evolve rapidamente e che spesso sfugge alle tradizionali maglie della regolamentazione. Ma il messaggio è chiaro: l’influenza digitale è una professione, e come tale va regolata.

 

 

@Redazione Sintony News