Perquisizione e sequestro dei dispositivi elettronici per Gabriele Rubini, noto al grande pubblico come Chef Rubio. Nei giorni scorsi, gli agenti della Sezione Antiterrorismo Interno della Questura di Roma hanno effettuato un controllo nella sua abitazione nella zona dei Castelli Romani, sequestrando computer, cellulari, chiavette USB e altri supporti informatici. È quanto ha reso noto, tramite un post su Facebook, l’attivista Alberto Fazolo, amico personale dell’ex volto televisivo.
Secondo quanto riportato nel post, la perquisizione si è svolta all’alba di mercoledì 17 luglio, intorno alle ore 7. Rubini è stato poi accompagnato al commissariato di Frascati, dove è stato trattenuto fino alle 19:50. A oggi, il diretto interessato non ha potuto commentare pubblicamente la vicenda, non avendo accesso ai propri profili social né ai dispositivi elettronici, che rimangono sotto sequestro.
All’origine dell’operazione ci sarebbero due post pubblicati da Rubini sul suo profilo X (ex Twitter) nei mesi scorsi, considerati dalle autorità potenzialmente lesivi della sicurezza pubblica. I messaggi, fortemente critici nei confronti di Israele e dei suoi diplomatici, contenevano espressioni come “morte ai diplomatici complici del genocidio”, “morte al sionismo” e “morte alla colonia ebraica”.
Nel secondo post, datato 22 maggio, Rubini metteva a confronto i diplomatici israeliani con Eichmann, gerarca nazista responsabile della logistica della Shoah.
Post che, secondo Fazolo, avrebbero portato all’intervento degli apparati dello Stato. “Ognuno può liberamente farsi un’idea sul fatto che quei messaggi rappresentino o meno un pericolo”, ha scritto l’attivista nel lungo post pubblicato su Facebook, allegando anche copia del documento della Questura relativo alla perquisizione.
Lo stesso Rubini aveva denunciato, nei mesi scorsi, di essere stato aggredito e pestato da un presunto “gruppo di giovani sionisti” nei pressi della sua abitazione. Il pestaggio – avvenuto, secondo quanto riferito, il 15 maggio scorso – sarebbe avvenuto all’ingresso di casa, dove gli aggressori lo avrebbero atteso per poi colpirlo violentemente. Le autorità non hanno mai confermato pubblicamente l’esistenza di indagini o sviluppi sul caso.
Nel post, Fazolo sottolinea la “disparità” nell’azione investigativa: “L’attività nei confronti di Gabriele ha avuto un effetto immediato, cosa che non possiamo dire nella ricerca dei mandanti dell’aggressione subita due mesi fa”.
Rubini non è agli arresti e non risulta al momento indagato formalmente, ma è privo di strumenti elettronici e impossibilitato a comunicare online. È per questo che ha chiesto a Fazolo di diffondere il suo messaggio: “Gabriele sta bene, è libero, ma per un po’ non potrà comunicare tramite i suoi canali. Inutile cercarlo”.
Chef Rubio, ex rugbista e volto di programmi come Unti e Bisunti, è da anni molto attivo sui social con posizioni apertamente filopalestinesi, spesso espresse con toni duri. Le sue dichiarazioni gli hanno causato aspre polemiche, ma anche un forte seguito tra attivisti e oppositori della politica israeliana.
Le autorità italiane, al momento, non hanno rilasciato comunicazioni ufficiali sull’operazione, né chiarito se l’intervento sia parte di un’indagine più ampia o se sia legato esclusivamente alla vicenda dei post incriminati.
@Redazione Sintony News