News

Attualità
16 Luglio 2025

"Un boss al 41 bis può vedere una donna se è nata una relazione"

Lettere d’amore dal 41 bis: dopo 17 anni, il boss Davide Emmanuello ottiene il diritto a vedere la sua fidanzata

Migliaia di lettere in 17 anni possono diventare un amore vero, anche dietro le sbarre del 41 bis. Così è stato per Davide Emmanuello, 60 anni, ex capoclan di Cosa Nostra a Gela, detenuto dal 1993 in regime di carcere duro, che ora ha ottenuto dalla Corte di Cassazione il diritto a un colloquio visivo con la donna con cui ha intrecciato una lunga corrispondenza sentimentale: Clare Holme, 55 anni, italo-britannica residente a Modena, impegnata in progetti di reinserimento dei detenuti.

Un verdetto che non cancella il passato giudiziario del boss, condannato per mafia, ma riconosce il diritto all’affettività anche in regime di isolamento, un principio che – secondo la Suprema Corte – va “bilanciato, in concreto, con le esigenze di sicurezza pubblica”.

Gela, l'ex boss Emmanuello può incontrare una donna in carcere. Ecco la  sentenza

Tutto era cominciato quando il direttore del carcere di Sassari aveva negato l’incontro tra Emmanuello e Clare Holme, nonostante i due si scrivessero dal 2008. Il Tribunale di Sorveglianza aveva poi accolto il ricorso del detenuto, ma il Ministero della Giustizia si era opposto, portando il caso fino alla Cassazione. Ora, la sentenza è definitiva: quel legame epistolare ha valore, anche dal punto di vista trattamentale.

“La donna è estranea a contesti criminali e non sono emerse criticità nella relazione”, scrivono i giudici, che riconoscono nel legame “una funzione meritevole di attenzione”.

Scriviamo dal 2008. È stato solo qualche anno fa che Davide mi ha chiesto di aiutarlo a dimostrare la sua innocenza”, racconta Clare Holme all’ANSA. La prima volta che l’ho visto, lo scorso maggio, è stato emozionante. Abbiamo avuto due ore per dirci quanto ci vogliamo bene”. Clare, da anni impegnata in associazioni per il reinserimento dei detenuti, ha conosciuto Emmanuello attraverso la rete di sostegno ai carcerati. “Quando l’ho visto, ho pensato alla speranza”, dice.

Davide Emmanuello, il boss di Cosa Nostra al 41 bis incontrerà la  fidanzata. «Può vedere una donna se è nata relazione»

Non è la prima volta che Emmanuello cerca di aggredire con le parole il silenzio del 41 bis. Nel 2015 citava Aristotele in una lettera: “Tra la verità e l’errore c’è uno spazio dominato dal verosimile, dall’incerto, dall’opinabile”, alludendo alla propria presunta innocenza. Dieci anni prima aveva fatto discutere per il divieto, da parte del carcere, di leggere Il nome della rosa di Umberto Eco, perché il libro era rilegato in copertina rigida, giudicata “pericolosa”.

Ma tra battaglie legali e richieste respinte, Clare è diventata la sua voce fuori dal carcere. Non incontrare nessuno significa non parlare con nessuno. E questo porta solo a isolamento”, scriveva il boss, denunciando una condizione che oggi, almeno in parte, è stata scalfita.

Emmanuello resterà al 41 bis, perché secondo la magistratura resta ancora pericoloso. Ma ora ha il diritto, dopo 17 anni, di guardare negli occhi la persona che ha conosciuto solo attraverso parole e carta.

 

 

 

@Redazione Sintony News