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7 Maggio 2025

Via al Conclave, attesa per la prima fumata

I 133 cardinali elettori del 267esimo successore di Pietro sono pronti a raggiungere in processione la Cappella Sistina

Al via questo pomeriggio il primo scrutinio del Conclave per scegliere chi sarà il 268esimo pontefice. Si tratta di un rituale solenne e antico che si tramanda dal 1274, quando i cardinali impiegarono quasi tre anni ad eleggere Papa Gregorio X. Secondo la storia, fu il nuovo pontefice a istituire il conclave per evitare perdite di tempo.

Possono partecipare al conclave i cardinali che non hanno superato gli 80 anni d’età, e tra gli elettori può essere scelto chiunque a patto che sia di sesso maschile, celibe e battezzato nella Chiesa cattolica. Affinché l’elezione sia valida, è necessario avere due terzi dei suffragi. Il pomeriggio dell’elezione si terrà un solo scrutinio che potrebbe già decretare il nuovo pontefice. Se così non dovesse essere, e quindi se non sarà stato eletto il nuovo Papa, i giorni successivi ci saranno due votazioni sia di mattina che nel pomeriggio. 

Conclave dal 7 maggio – Come funziona, dall'Extra omnes all'Habemus Papam -  Tv2000

L’elezione si articola in tre fasi e si svolge nella Cappella Sistina. Nella prima tappa i cardinali dovranno scrivere con una grafia non riconoscibile il nome del cardinale scelto come nuovo papa. Successivamente, nella seconda fase ogni cardinale porta la scheda all’altare, dove ci sarà un recipiente per contenere tutte le schede. L’inserimento della scheda nel recipiente è preceduto dalla formula di giuramento che ogni cardinale pronuncia poco prima. Infine, inizia lo spoglio e si contano i voti: se un cardinale raggiunge due terzi l’elezione è valida e ci sarà la fumata bianca, al contrario se non si raggiungono i due terzi l’elezione non è valida e la fumata sarà nera. In merito alle fumate, queste sono date dal fatto che ogni scheda viene bruciata nelle stufe situate nella Cappella dopo essere stata conteggiata. La fumata serve per comunicare se è stato eletto o meno il nuovo pontefice. 

 

Entrano da favoriti gli italiani, Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa, ma spicca anche la figura di Jean-Marc Aveline, il cardinale di Marsiglia. Una figura, questa, vicina a Matteo Zuppi, e si vedrà nelle prossime ore se l'ala più in continuità con Francesco deciderà di puntare sull'uno o l'altro. Sale un uomo di curia, Robert Francis Prevost, che in questi anni si è occupato del delicato dicastero dei vescovi.

Per la Chiesa più emergente, quella asiatica, si ripetono i nomi dei cardinali filippini Luis Antonio Gokim Tagle e Pablo Virgilio Siongco David. E ancora: c'è sempre la suggestione del primo Papa africano con in pole position Fridolin Ambongo Besungu.

 

 

@Redazione Sintony News