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6 Maggio 2025

Sant’Efisio, verso nuove regole: meno fermate, niente selfie e divieto assoluto di toccare il santo

Dopo l’incidente che ha danneggiato la statua del Martire, Soprintendenza e Arciconfraternita al lavoro per un nuovo disciplinare per tutelare un simbolo seicentesco della fede e della cultura sarda

Meno fermate lungo il cammino. Meno persone accanto al cocchio durante le manovre. Vietato toccare la statua. Stop anche ai selfie-ricordo con il Santo. È in fase di elaborazione un nuovo regolamento per disciplinare la gestione della processione di Sant’Efisio, dopo l’incidente avvenuto durante il rientro del simulacro nella teca, a Villa San Pietro, nella giornata conclusiva della 369esima edizione della storica festa. L'indice della mano destra della statua, preziosa testimonianza artistica del Seicento, si è spezzato. Ora si impone una riflessione.

Il giorno dopo la fine della processione, la Soprintendenza e l’Arciconfraternita di Sant’Efisio si sono incontrate per dare il via a un percorso condiviso: elaborare un vero e proprio disciplinare, un insieme di regole che garantisca da un lato la sicurezza e la conservazione del simulacro, e dall’altro la continuità del culto devozionale, profondamente radicato nella comunità cagliaritana e in tutta la Sardegna.

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«Ci sono alcune cose da sistemare», ha dichiarato Andrea Loi, presidente dell’Arciconfraternita, che ha confermato la volontà di lavorare in stretta sinergia con la Soprintendenza. «Nel rispetto della nostra missione, che è la custodia e la diffusione alle future generazioni della storia e del culto di Sant’Efisio», ha aggiunto.

Durante l’incontro di ieri con Maria Passeroni, responsabile del patrimonio storico-artistico della Soprintendenza, si è discusso dell’intervento di restauro necessario per l’indice danneggiato, ma anche della necessità di introdurre nuove regole a tutela del simulacro. A spiegare la direzione è stata la soprintendente Monica Stochino: «Cogliamo l’occasione per costruire un disciplinare che non impedisca la fruizione devozionale ma la regoli, proteggendo il simulacro da rischi e incidenti».

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Tra le principali novità in discussione: l'accesso esclusivo al simulacro da parte di personale autorizzato e specializzato, la drastica limitazione delle fermate lungo il percorso della processione e il divieto – per tutti – di toccare la statua. Una regola già applicata con successo ad altri simboli devozionali, come la Madonna di Bonaria. «Non ha diminuito la devozione», ha sottolineato Stochino, «e sarà così anche per Sant’Efisio».

Il nuovo corso vuole dunque conciliare spiritualità e responsabilità, evitando che la forte carica emotiva della celebrazione comprometta l’integrità di una statua che non è solo oggetto di culto, ma anche patrimonio storico e artistico.

 

 

@Redazione Sintony News