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21 Aprile 2025

Il ritorno della bistecca: in America la carne è politica, in Italia resta cultura

Negli Stati Uniti le vendite di carne toccano cifre record e diventano un simbolo identitario. In Italia si resiste con la dieta mediterranea, lontana dalla polarizzazione politica

Dopo anni di sperimentazioni culinarie a base vegetale, tofu e burger “senza carne”, gli americani sembrano aver fatto marcia indietro. Il 2024 ha segnato un vero e proprio ritorno alle origini carnivore: secondo un recente rapporto di FMI e del Meat Institute, le vendite di carne hanno raggiunto quota 104,6 miliardi di dollari, mentre solo il 22% della popolazione dichiara di voler ridurre il consumo di carne, il dato più basso degli ultimi cinque anni. Un cambiamento significativo, che va ben oltre la tavola: la carne, negli USA, è tornata a essere anche un tema politico e culturale.

Il consumo medio ha superato i 120 kg pro capite all’anno, con un aumento del 7% rispetto ai livelli pre-Covid.

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Si tratta di un’inversione di rotta netta rispetto al trend registrato fino al 2022, quando il consumo medio era sceso a 119,75 kg. Ma non si tratta solo di appetito: la bistecca è diventata un simbolo di resistenza contro l’agenda progressista, le élite urbane e le politiche ambientali giudicate troppo invasive.

Il movimento “Make America Healthy Again”, con esplicito richiamo alla retorica trumpiana, promuove il ritorno ai grassi animali, come il beef tallow, elevato a totem identitario. Non è un caso che il Segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. abbia pubblicamente celebrato la scelta di una nota catena fast-food di friggere le patatine nel grasso di manzo, bollando gli oli di semi come “pericolosi”. Anche celebrità come Elon Musk e Joe Rogan danno manforte alla nuova narrazione, lodando i benefici delle diete carnivore e l’apporto delle proteine animali.

In questo contesto, la carne negli Stati Uniti non è più solo cibo: è ideologia, appartenenza, battaglia culturale.

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Da una parte i “carnibros”, sostenitori della bistecca come emblema virile e patriottico, dall’altra i liberal “farm-to-table”, che preferiscono carne biologica e sostenibile. Entrambi, però, accomunati da una crescente riscoperta delle proteine animali, come rileva anche il New York Times.

All’opposto, in Italia la carne non diventa bandiera politica, ma resta elemento di una tradizione gastronomica più equilibrata. Con circa 79 kg di carne consumati a persona nel 2024, gli italiani mangiano il 40% in meno degli americani. E il trend è in continuo calo: dal 2010 a oggi si registra una diminuzione del 7%.

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La dieta mediterranea, patrimonio UNESCO e modello nutrizionale riconosciuto per i suoi benefici sulla salute, continua a dominare le tavole italiane. Frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio d’oliva sono gli ingredienti principali, con un uso moderato delle proteine animali.

Nonostante una leggera crescita dell’1,5% nel consumo di carne rossa registrata nel primo trimestre del 2025, il modello alimentare italiano si conferma più sostenibile e culturalmente condiviso, lontano da strumentalizzazioni politiche.

 

 

@Redazione Sintony News