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1 Aprile 2025

Crisi demografica: natalità in Sardegna ai minimi storici e fuga dei giovani

Nel biennio 2023-2024 la popolazione isolana ha perso l’equivalente degli abitanti di Dorgali e, nell’ultimo anno, quelli di Macomer

La Sardegna si conferma la regione italiana con il più basso tasso di natalità nel 2024, con una media di 0,91 figli per donna, e con il minor numero di under 15, ormai scesi sotto il 10% della popolazione totale.

 

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Un trend negativo che si accompagna a una perdita costante di residenti (-5,8 per mille) e a un calo della speranza di vita (-1,7%).

Il quadro, delineato dall’ultimo rapporto Istat e rilanciato dalle Acli regionali, evidenzia una situazione sempre più critica, con un progressivo spopolamento che colpisce soprattutto i giovani e la popolazione in età lavorativa.

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L’emorragia demografica è paragonabile alla scomparsa di interi centri abitati. Lo sottolinea Mauro Carta, presidente delle Acli Sardegna, che evidenzia come nel biennio 2023-2024 la popolazione isolana abbia perso l’equivalente degli abitanti di Dorgali e, nell’ultimo anno, quelli di Macomer.

Vent’anni fa la Sardegna era al 13° posto in Italia per percentuale di giovani, oggi è ultima e il numero dei decessi è più del doppio rispetto alle nuove nascite. Calano anche i lavoratori: la popolazione attiva, essenziale per sostenere il welfare, continua a ridursi. E sono 132 comuni sotto i 1.000 abitanti: la desertificazione dei piccoli centri è ormai una realtà diffusa. L’unico dato positivo è il saldo migratorio con l’estero, ma non è sufficiente a compensare le perdite dovute alla bassa natalità e alla continua emigrazione dei giovani.

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Per contrastare la crisi demografica e socio-economica, le Acli Sardegna propongono una strategia di lungo periodo basata su quattro pilastri come la lotta al lavoro povero: l’aumento dei salari, soprattutto nei settori della sanità e dei servizi pubblici, è fondamentale per evitare la fuga dei giovani e incentivare la natalità.

L’innovazione tecnologica: la Sardegna deve diventare più competitiva nel settore dell’intelligenza artificiale e della ricerca avanzata. Il progetto dell’Einstein Telescope è un'opportunità, ma servono interventi immediati.

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E ancora: la riduzione della dispersione scolastica (l’assenza di un sistema stabile di formazione professionale sta generando una percentuale troppo alta di giovani esclusi dal mondo del lavoro) e gli investimenti nella cura della persona (con una popolazione sempre più anziana, il settore dell’assistenza diventerà cruciale. La Sardegna deve formare professionisti locali e attrarre nuove famiglie dall’estero).

 

 

@Redazione Sintony News