Martedì 18 marzo 2025, a cinque anni dalla tragica immagine dei camion militari che trasportavano le bare delle vittime del Covid, l’Italia celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia. Bergamo, simbolo della tragedia e della resilienza, si prepara a commemorare quei giorni drammatici con un programma di eventi che unisce memoria e riflessione collettiva.
Alle ore 12, in tutta la Lombardia, le campane suoneranno a lutto su invito della Conferenza episcopale lombarda. Un gesto per onorare i 16mila morti che la pandemia ha portato via solo nel primo anno, lasciando nella sola Bergamo più di 8.500 residenti in meno. "Troppo profonde sono le ferite, troppo diffuse le lacrime, troppo deprimenti le memorie", sottolineano i vescovi, invitando a pregare non solo per le vittime, ma anche per chi ha vissuto quel dolore.
Il tema scelto per la ricorrenza è "La memoria e la scoperta": la memoria, come atto di rispetto per chi non c’è più; la scoperta, come rielaborazione collettiva di un’esperienza che ha segnato tutti. Nella Chiesa di Ognissanti, trasformata nel 2020 in una camera mortuaria per l’emergenza, il vescovo Francesco Beschi guiderà una riflessione. L’installazione sonora Oltre il Silenzio, di Giotto Orsini, rievocherà quei giorni, mentre due studentesse leggeranno il testo della lapide dedicata alle vittime.
A Palazzo Frizzoni (Municipio) verrà allestita una piazza della memoria con la mostra fotografica Primavera di Lorenzo Zelaschi e postazioni audio per ascoltare il podcast La memoria è oggi. Il coro Intelletto d’amore accompagnerà la giornata con musiche e testimonianze.
Nel Bosco della Memoria il musicista Tino Tracanna scandirà l’inizio e la fine delle commemorazioni istituzionali, mentre oltre 100 studenti di varie scuole cittadine saranno protagonisti di un’azione collettiva di memoria.
Il Comune di Bergamo sottolinea l'importanza di questi momenti: "La memoria è la base per ricostruire. La memoria di ieri è l’essenza della forza di oggi".
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