Uno degli aspetti su cui Todde ha posto maggiore attenzione è il rapporto con le nuove generazioni. "Sto passando molti sabati nelle scuole, a parlare con i ragazzi. Si parla sempre di loro, ma pochi parlano con loro", ha sottolineato. Ospite ai microfoni di Radio Sintony nella trasmissione "Notte dolenti", condotta da Claudio Moro e Nanni Ganau, insieme a Ottavio Olita, famoso giornalista e scrittore, la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde ha affrontato numerosi temi di attualità, dalle politiche giovanili al futuro energetico dell'isola, fino alle difficoltà incontrate nel primo anno della sua giunta.
La presidente ha evidenziato come, in altri paesi, i giovani si affaccino alla politica e alle istituzioni con meno difficoltà, mentre in Italia permane una barriera culturale difficile da abbattere. "Uno dei miei compiti è far sì che i giovani possano credere nella loro terra. Per crederci, per restare, hanno bisogno di stimoli", ha aggiunto.
Riflettendo sul proprio percorso personale, Todde ha raccontato di essere partita dalla Sardegna a 17 anni e di essere tornata nel 2019. "L'isola si è mossa, ha avuto grandi imprenditori, ma rimane un nucleo fortissimo di conservazione e reazione che è difficile da scalzare", ha spiegato. In questo contesto, ha citato il pensiero e l'azione di Emilio Lussu, figura di riferimento che, a suo parere, dovrebbe essere insegnata nelle scuole.
A breve si compirà un anno dall'insediamento della giunta Todde, un periodo segnato da tensioni politiche e scontri mediatici. "Abbiamo affrontato una vera guerra con un gruppo editoriale che si è spaventato dalla nostra realtà politica. C'erano interessi sottobanco", ha dichiarato la presidente, rivendicando la legittimità della sua elezione e la necessità di rispettare il risultato democratico.
E quindi un altro tema caldo è stato quello della transizione energetica. Todde ha chiarito la posizione della sua giunta sulle energie rinnovabili e sulla gestione delle risorse: "C'era una speculazione in corso che andava affrontata, ma con regole chiare possiamo diventare produttori e non semplici consumatori. Abbiamo fatto capire alle persone che, con un piccolo sacrificio, si possono ottenere benefici concreti, come la riduzione delle bollette e un impatto positivo sulla salute". Ha inoltre ribadito il suo impegno per la tutela del patrimonio ambientale dell’Isola: "Non sono disponibile a negoziare il nostro patrimonio in nessun modo, lo difenderei con le unghie e con i denti".
Da esperta di informatica, Todde ha espresso una visione critica sui social media: "Sono strumenti democratici, ma il grande rischio è la diffusione di fake news e la mancanza di autorevolezza nelle fonti. La propaganda è sempre esistita, ma oggi è amplificata dai social. Dobbiamo dare ai ragazzi gli strumenti per sviluppare il pensiero critico".
Todde ha raccontato anche il suo approccio al dibattito politico, maturato grazie alle esperienze vissute in otto paesi diversi. "Ho imparato a confrontarmi con chi la pensa diversamente da me. La critica rafforza il progetto", ha dichiarato. Ha inoltre sottolineato l'importanza dello studio per chi ricopre ruoli istituzionali: "Spesso trovo politici preparati, ma anche troppi che non toccano un libro da troppo tempo. Bisogna studiare".
La presidente ha condiviso alcuni aspetti più personali, come il suo amore per la radio e per la musica, in particolare per Bruce Springsteen. "La sua canzone Born to Run mi ricorda la mia adolescenza a Nuoro, il sogno di viaggiare e di spaccare il mondo", ha raccontato con entusiasmo.
Guardando al futuro, Todde ha ribadito il suo impegno per la Sardegna, con l'obiettivo di renderla un luogo in cui i giovani possano costruire il proprio futuro senza dover partire altrove.
Un altro tema toccato dalla presidente della Regione Sardegna: l’acqua. “È fondamentale per la nostra regione, ce ne stiamo rendendo conto sempre di più, parte delle nostre coste e del nostro territorio si stanno desertificando. Dobbiamo gestire queste risorse per usarle con parsimonia perché saranno sempre meno. Ho scelto di investire gran parte delle risorse di sviluppo e coesione sull’acqua, avere una gestione si sta avvicinando ai sindaci e territori e che fa parte delle comunità, come Abbanoa, mi fa piacere. Non voglio assolutamente che l’acqua diventi privata, non succederà mai”.
E infine “Abbiamo programmato quest’anno i 3 miliardi e mezzo di fondo sviluppo e coesione del 2021-2027 e siamo nel 2025, le risorse non mancano, manca la progettualità. Spesso si spendono perché si devono spendere”.
Il desidero di Alessandra Todde? “Lasciare una regione enormemente più forte, più Modena, più aperta, di quella che ho trovato”.
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