Un processo di riforma partecipato e inclusivo per riscrivere le regole del gioco della democrazia sarda. È questa la proposta avanzata da un'ampia alleanza politica e sociale guidata dal movimento Sardegna chiama Sardegna, che ha lanciato un appello per una nuova legge elettorale basata su principi di equità e rappresentanza.
L'obiettivo è costruire una normativa che garantisca maggiore giustizia elettorale, partendo da cinque punti fondamentali: l'introduzione di un sistema proporzionale con elezione del presidente della Regione all'interno del Consiglio regionale, l'eliminazione del voto disgiunto per contrastare il clientelismo, la riduzione delle soglie di sbarramento per favorire una rappresentanza più equa, il riequilibrio delle circoscrizioni per dare maggiore voce ai territori e l'introduzione di una norma di democrazia paritaria che assicuri una composizione consiliare con una rappresentanza di genere non superiore al 50%.
Il fronte promotore della riforma è composto da numerosi movimenti e partiti tra cui Sinistra Futura, Sardegna Possibile, Liberu, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Progres, Sardigna Natzione, Autonomia e Ambiente, Usb, Confederazione Sindacale Sarda, Unigicom, Comitato Quartu No Tyrrhenian Link, Comitato Su Entu Nostru e Generazione Italie.
Secondo Danilo Lampis, esponente di Sardegna Chiama Sardegna,"La legge elettorale attuale ha contribuito all'allontanamento delle persone dal voto, costruendo regole che escludono le minoranze e privano di rappresentanza decine di migliaia di sardi. Un dato su tutti: nelle elezioni del 2024 circa settantamila voti non hanno trovato rappresentanza nel Consiglio regionale".
Il percorso di riforma avrà inizio ufficialmente il 15 marzo alle ore 16 a Bauladu, presso il Centro civico culturale "Emilio Lussu". "Siamo di fronte al primo momento di discussione di un'assemblea itinerante che coinvolgerà tutta la società sarda", ha spiegato Lampis. "L'obiettivo è costruire un documento di sintesi che raccolga le diverse proposte, puntando a una legge elettorale capace di dare voce alla pluralità delle istanze presenti nell'isola".
Il termine di questo percorso è fissato entro la prima metà della consiliatura, con l'auspicio di giungere a una riforma che rappresenti un reale progresso democratico per la Sardegna.
@Redazione Sintony News