La pubblicazione della mappa nazionale Acque senza veleni di Greenpeace evidenzia una realtà preoccupante per la qualità dell’acqua potabile in Italia, con un focus particolare sulla Sardegna.
Olbia, in Gallura, si distingue negativamente, posizionandosi al sesto posto tra i Comuni italiani per l’elevata presenza di PFAS nelle acque potabili e al primo posto tra le città sarde analizzate. Questi inquinanti, noti come "eterni" per la loro resistenza ai processi di degradazione, sono utilizzati in numerosi processi industriali e beni di consumo, ma rappresentano un serio rischio per la salute umana e ambientale.
A livello regionale, la Sardegna si piazza all'ottavo posto tra le regioni italiane per la qualità insoddisfacente delle acque potabili, con l’85% dei campioni esaminati da Greenpeace risultato contaminato da PFAS. Questo dato allarmante solleva interrogativi sulla gestione delle risorse idriche e sull'efficacia dei sistemi di potabilizzazione nell'Isola.
La situazione evidenziata dal rapporto richiede un'azione urgente: maggiori controlli, una strategia per la riduzione dell’uso di sostanze chimiche pericolose e l’adozione di sistemi di potabilizzazione più avanzati. Inoltre, è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere un dibattito sulle responsabilità istituzionali e industriali, per garantire che l’accesso ad acqua potabile sicura diventi una priorità concreta e non un problema cronico.
@Redazione Sintony News