
Quello che dieci anni fa era solo deserto, oggi è una realtà produttiva vibrante dove si coltiva la terra, si alleva bestiame e si produce formaggio di capra. È il risultato di un ponte di solidarietà teso tra la Sardegna e il Burundi, rafforzato sabato scorso durante la tradizionale "Cena Solidale per i bambini del Burundi".
L’evento benefico, organizzato dall'azienda leader dell'ortofrutta L'Orto di Eleonora presso la palestra comunale di San Nicolò d'Arcidano, ha raccolto circa 50mila euro. Fondi vitali che segneranno l'inizio di una nuova fase: l'istruzione.

Il prossimo grande obiettivo è la costruzione di un istituto che porterà un nome profondamente legato all'identità isolana: la Scuola Agraria "Quattro Mori". Non sarà solo un edificio scolastico, ma il primo vero campus di tutto il Burundi. Il progetto prevede: spazi didattici per 130 studenti, un dormitorio e una mensa interna, e il trasferimento delle stalle e del mini caseificio già esistenti per creare un polo integrato di formazione e produzione.
I lavori, diretti dalla Onlus “Giardinieri di Sicomori”, inizieranno a marzo. La vecchia struttura produttiva, situata nella zona simbolicamente chiamata "Sardegna 1", non verrà abbandonata ma riconvertita in un dispensario sanitario per la comunità.

Salvatore Lotta, direttore commerciale dell'azienda e anima del progetto, visita il Burundi più volte all'anno per monitorare i progressi.
La Cena Solidale è diventata un appuntamento fisso per il territorio oristanese, un momento in cui la comunità risponde con un entusiasmo che Lotta definisce "quasi un bisogno".
Sergio Bellu, presidente dell'associazione "Giardinieri di Sicomori", sottolinea l'importanza della rete sarda.
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