Un’operazione da film, ma tristemente reale, quella orchestrata per colpire Alex Britti, celebre cantante romano, in piena causa di separazione con l’ex moglie Nicole Pravadelli. Al centro di questa intricata vicenda vi sarebbe l’intervento della banda di hacker e investigatori privati della Equalize, agenzia guidata da Carmine Gallo e dal tecnico informatico Samuele Calamucci, chiamata a svolgere un’indagine su Britti dal suocero, l’ex manager Fulvio Pravadelli. La richiesta? Trovare qualsiasi elemento compromettente che potesse nuocere all’immagine del cantante.
Una Missione per Screditare Britti: La Mano Lunga di Equalize
Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Milano e della Direzione Nazionale Antimafia, Pravadelli, già direttore di Publitalia e della Veneranda Fabbrica del Duomo, avrebbe sollecitato l’agenzia per monitorare Britti e raccogliere informazioni potenzialmente dannose per influenzare l’esito della causa di separazione della figlia. Tra gli obiettivi, quello di dimostrare un presunto coinvolgimento del cantante con sostanze stupefacenti. Da qui l’organizzazione di appostamenti, intercettazioni e controlli “pilotati” in collaborazione con poliziotti compiacenti.
Fermi Falsati e Controlli in Stazione Centrale
Uno degli episodi chiave è stato un fermo organizzato alla Stazione Centrale di Milano: un’operazione studiata per “beccare” Britti con qualcosa di compromettente, che però si è rivelata un buco nell’acqua. Le intercettazioni riportano le parole di Calamucci, che commenta l’insuccesso del piano: «Ci siamo inventati il fermo, speravamo di trovarlo nei guai, ma niente». A questo si aggiunge il tentativo di screditare il cantante sui media, cercando di coinvolgere giornalisti e persino volti noti come Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la Notizia, famoso per la sua battaglia contro le piazze di spaccio.
Tra Intrighi e Intercettazioni, il Tiro a Bersaglio su Britti
Dalle indagini emerge un quadro preoccupante: Equalize avrebbe accesso a migliaia di dati riservati, grazie alla complicità di investigatori privati, hacker e ex spie. Britti non sarebbe il solo bersaglio di questa rete di sorveglianza, che avrebbe monitorato diverse personalità pubbliche, tra cui sportivi, giornalisti e politici. Sessanta persone risultano indagate in quella che si configura come una delle inchieste più ampie sulla violazione della privacy e sull’uso illecito di informazioni sensibili per scopi personali.
La Difesa di Pravadelli e le Conseguenze per il Cantante
I legali di Fulvio Pravadelli hanno dichiarato che l’ex manager è estraneo alla vicenda. Tuttavia, la procura continua a indagare sulle dinamiche che hanno portato alla raccolta di queste informazioni riservate e sulle intenzioni dietro alla richiesta di monitoraggio su Britti. Il cantante, intanto, rimane al centro di un contenzioso familiare complesso, con la questione dell’affido del figlio ancora in bilico.
L’inchiesta sulla Equalize e sul suo operato solleva interrogativi inquietanti sull’uso strumentale della sorveglianza e sulle connivenze tra privati e figure istituzionali. La vicenda di Alex Britti potrebbe essere solo la punta dell’iceberg in un sistema che pare sfruttare le debolezze personali per fini manipolatori e vendicativi.
@Redazione Sintony News