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18 Settembre 2024

Google, annullata la multa da 1,5 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Europea

La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha annullato la multa da quasi 1,5 miliardi di euro inflitta a Google dalla Commissione Europea nel 2019

Google aveva ricevuto una multa da 1,5 miliardi per pratiche anticoncorrenziali legate alla piattaforma pubblicitaria “AdSense for Search” (Afs), ma la sentenza di oggi ha stabilito che l'esecutivo dell'UE ha commesso errori nella valutazione della durata delle clausole contrattuali ritenute abusive.

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La multa originaria, di 1.494.459.000 euro, era stata imposta per aver accertato che Google aveva violato le regole della concorrenza dell'UE con tre infrazioni distinte ma interconnesse, avvenute tra gennaio 2006 e settembre 2016. Tali infrazioni includevano clausole contrattuali che limitavano la possibilità per gli editori di siti web di visualizzare annunci pubblicitari provenienti da concorrenti di Google. Queste clausole riguardavano la piattaforma “AdSense for Search”, che permetteva agli editori di siti con motori di ricerca integrati di mostrare pubblicità collegata alle ricerche degli utenti.

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La Commissione Europea aveva stabilito che le clausole di esclusività, collocamento preferenziale e autorizzazione preventiva avrebbero impedito ad altre aziende concorrenti di fornire servizi pubblicitari simili, consolidando così la posizione dominante di Google nel mercato della pubblicità online.

Nonostante la conferma della maggior parte delle valutazioni della Commissione, la Corte ha annullato integralmente la decisione del 2019, poiché la Commissione non aveva tenuto in considerazione tutte le circostanze pertinenti nella valutazione della durata e dell'impatto delle clausole abusive nel mercato del 2016. Questo errore ha portato all'annullamento della multa.

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La piattaforma “AdSense for Search” consentiva agli editori di siti web di mostrare annunci pubblicitari mirati in base alle ricerche degli utenti. I proprietari dei siti ricevevano una parte dei ricavi generati da questi annunci, rendendo la piattaforma un importante strumento di monetizzazione. Tuttavia, alcune clausole contrattuali imposte da Google avrebbero limitato la concorrenza, secondo i reclami presentati tra il 2010 e il 2017 da aziende come Microsoft, Expedia e Deutsche Telekom. Il procedimento culminò nel 2016, quando la Commissione avviò l'indagine che portò alla multa.

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Diverso è stato l'esito per Qualcomm, altro gigante della tecnologia sanzionato per violazioni delle regole della concorrenza. La Corte di Giustizia ha confermato l'ammenda inflitta a Qualcomm di 238,7 milioni di euro, leggermente ridotta rispetto ai 242 milioni inizialmente stabiliti dalla Commissione Europea.

Questa sentenza segna una vittoria per Google, che riesce a evitare una delle più grandi sanzioni imposte in Europa, anche se rimane al centro di numerose altre inchieste antitrust in tutto il mondo.

 

 

@Redazione Sintony News