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29 Aprile 2025

Tutto pronto per il Conclave: mercoledì 7 maggio il "fuori tutti" nella Cappella Sistina

Con la storica formula “Extra omnes”, che in latino significa “fuori tutti”, si aprirà ufficialmente mercoledì 7 maggio il Conclave per l’elezione del nuovo Papa

Con la storica formula “Extra omnes”, che in latino significa “fuori tutti”, si aprirà ufficialmente mercoledì 7 maggio il Conclave per l’elezione del nuovo Papa. A pronunciarla sarà il maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie, dando così inizio alla clausura dei cardinali elettori nella suggestiva cornice della Cappella Sistina. L’annuncio della data è giunto stamattina, al termine della quinta Congregazione generale, che ha visto riuniti circa 180 cardinali nella Città del Vaticano.

Dei presenti, poco più di cento sono i cardinali elettori, ossia quelli che, non avendo ancora compiuto l’ottantesimo anno d’età, hanno diritto di voto. Saranno loro a decidere chi guiderà la Chiesa cattolica universale, riuniti in assoluto isolamento fino alla fumata bianca che indicherà al mondo l’avvenuta elezione.

Conclave

Il percorso verso il Conclave entra dunque nella sua fase decisiva. La Cappella Sistina, capolavoro del Rinascimento affrescato da Michelangelo, ha chiuso al pubblico da lunedì 28 aprile per consentire i preparativi dell’allestimento: sistemazione dei banchi per gli scrutini, predisposizione della stufa dove verranno bruciate le schede e organizzazione degli spazi liturgici. Insieme alla Cappella, sono state sospese anche le visite ai Giardini Vaticani e alla Necropoli della Via Triumphalis.

Il Conclave, il cui nome deriva dal latino cum clave (chiuso a chiave), è regolato dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II e successivamente aggiornata dai Motu Proprio di Benedetto XVI. Secondo queste norme, l’inizio delle votazioni deve avvenire tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Pontefice, dopo il ciclo delle celebrazioni dei Novendiali. Tuttavia, se tutti gli elettori sono già presenti in Roma, il Collegio dei Cardinali può decidere di anticipare l’inizio del Conclave.

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È quanto accaduto quest’anno: sebbene alcuni cardinali siano ancora attesi nei prossimi giorni, provenienti da zone lontane o per motivi di salute, la maggioranza è già arrivata nella Capitale e troverà alloggio presso la Domus Santa Marta, la stessa residenza scelta da Papa Francesco come alternativa all’appartamento pontificio.

Il 7 maggio, prima dell'ingresso nella Sistina, i cardinali concelebreranno la Messa Pro eligendo Pontifice, presieduta dal Decano del Collegio cardinalizio. Nella sua omelia, inviterà i confratelli a invocare lo Spirito Santo per discernere con saggezza. Seguirà poi la solenne processione in abito corale verso la Cappella Sistina, durante la quale i cardinali intoneranno l’inno Veni, Creator Spiritus e pronunceranno il giuramento di segretezza e fedeltà.

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Il processo elettivo prevede fino a quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Per eleggere validamente il nuovo Pontefice, è richiesta una maggioranza qualificata dei due terzi. Se dopo 33 o 34 votazioni non si è giunti a un risultato, si passerà a un ballottaggio tra i due candidati più votati, esclusi però dal diritto di voto attivo. Anche in questo caso sarà necessaria una maggioranza di due terzi.

Una volta eletto, al neo Papa verrà chiesto se accetta l’elezione (Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem?) e quale nome desidera assumere (Quo nomine vis vocari?). Dopo l’accettazione, le schede saranno bruciate per produrre la fumata bianca che annuncia al mondo l’elezione. Il nuovo Pontefice si ritirerà poi nella cosiddetta “Stanza delle lacrime”, dove indosserà i paramenti papali – preparati in tre taglie – e si presenterà per la prima volta ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

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Il Conclave si concluderà con il canto del Te Deum, l’annuncio solenne Habemus Papam pronunciato dal cardinale protodiacono, e la prima benedizione Urbi et Orbi del nuovo Papa, che comparirà sulla Loggia delle Benedizioni in cima alla facciata della Basilica Vaticana.

Un appuntamento storico, in un tempo particolarmente denso di significato per la Chiesa, già immersa nel cammino del Giubileo. E mentre tutto il mondo guarda a Roma, la preghiera dei fedeli accompagna il Collegio cardinalizio in uno dei momenti più delicati e spiritualmente intensi della vita ecclesiale.

 

 

@Redazione Sintony News