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25 Maggio 2024

Il “lutto” di Natalia, mamma scimpanzé: non lascia il corpo del figlio morto da tre mesi

Una storia straziante che fa riflettere sull’elaborazione della morte e della perdita da parte degli animali: Natalia, una femmina di scimpanzé di 21 anni, non lascia andare il corpo di suo figlio morto tre mesi fa

Natalia, una femmina di scimpanzé di 21 anni del Bioparco di Valencia, Spagna, sta vivendo un lutto profondamente toccante. Da oltre tre mesi, la scimmia porta con sé il corpo senza vita del suo cucciolo, nato a febbraio e deceduto dopo soli 14 giorni. In un gesto di disperata tenerezza, Natalia non si separa mai dal piccolo, accarezzandolo e toccandolo con il muso, nonostante il corpo sia ormai in avanzato stato di decomposizione.

Questo comportamento, per quanto straziante, non è inusuale tra gli animali sociali superiori come cetacei ed elefanti, e si verifica anche tra gli scimpanzé, i parenti più prossimi dell’uomo. Osservato sia in natura che in cattività, il fenomeno rimane ancora poco compreso e studiato. I primatologi stanno raccogliendo dati sul caso di Natalia per approfondire come le scimmie con una struttura sociale così coesa – e uno strettissimo legame tra madre e figli – riescano ad affrontare la perdita di un membro del gruppo. A rendere la situazione ancor più dolorosa e delicata, il fatto che Natalia aveva già perso un altro piccolo nel 2018. La mortalità dei piccoli di scimpanzé, del resto, è molto elevata anche in cattività.

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La tragedia si consuma nel Bioparco di Valencia, che ospita una popolazione di scimpanzé occidentali (Pan troglodytes verus), una sottospecie seriamente minacciata di estinzione e classificata come CR (rischio critico) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Il giardino zoologico della Comunità Valenciana gestisce il più grande gruppo di queste scimmie in Spagna, all’interno di un rigoroso programma europeo di tutela (EEP).

Nel comunicato stampa del parco, è stato precisato che il piccolo sembrava in buona salute fino al giorno precedente la sua morte, nutrendosi regolarmente anche se le mammelle di Natalia non apparivano particolarmente voluminose. Quando il comportamento del cucciolo ha destato preoccupazione, gli esperti hanno potuto solo effettuare un intervento molto limitato a causa delle circostanze delicate.

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Molti si sono chiesti perché nessuno abbia rimosso il corpo del piccolo dal recinto. Lo zoo ha spiegato che gli scimpanzé sono animali selvatici mantenuti in un ambiente il più possibile simile a quello naturale, dove anche il comportamento deve svilupparsi come in natura. Un intervento avrebbe richiesto l'anestesia di diversi esemplari, mettendo in pericolo i piccoli presenti. Per quanto doloroso, si è ritenuto giusto permettere a Natalia e agli altri scimpanzé di elaborare il lutto secondo i loro tempi.

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Il caso di Natalia ricorda episodi simili nel mondo animale, come quello dell'orca Tahlequah, che nel 2018 ha trasportato il suo cucciolo morto per 17 giorni. La recente ricerca “Unearthing calf burials among Asian Elephants Elephas maximus Linnaeus, 1758 (Mammalia: Proboscidea: Elephantidae) in northern Bengal, Indiaha anche documentato come gli elefanti indiani seppelliscano i loro piccoli morti, compiendo veri e propri riti funebri.

Questi comportamenti mostrano che anche gli animali soffrono la perdita e possono affrontarla in modi sorprendentemente vicini a quelli umani.

 

Marta Rachele Pusceddu