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20 Maggio 2024

Dalla Sardegna alla Svezia, Maddalena Meleddu: “Coniugare lavoro e vita privata qua è possibile”

Il mal dell’Isola è difficilmente curabile, ma Maddalena Meleddu in Svezia trova anche un po’ di Sardegna

Di questi tempi, in cui si vive una vita frenetica e difficilmente si riesce a coniugare lavoro con vita privata, sembra quasi impossibile pensare che possa esistere una città “perfetta”.

Eppure Maddalena Meleddu l’ha trovata. Molto lontana dalla sua Isola ma l’ha trovata. Partita alla scoperta del mondo direttamente da Laconi, ha dovuto attraversare Grimsby, Madrid, passando per il Marocco e la Repubblica Dominicana. Fino ad arrivare a Göteborg, dove nel 2017 ha inviato una domanda d’iscrizione all’Università per la laurea magistrale.

Una grande sorpresa, e una città dove pensava di trascorrere solo due anni, il tempo di conseguire la laurea. E invece proprio a Göteborg  ha trovato il suo equilibrio, quello giusto per coniugare vita privata e professionale. Quello che tanti sognano. “Nella cultura svedese la persona viene prima del lavoro. Il tempo per vivere è più importante di tutto, un principio che non ho trovato in nessun altro Paese in cui sia stata”, racconta a Il Fatto Quotidiano.

Ed è proprio in Svezia che studia e si forma professionalmente. Dalla cameriera, alla commessa, per arrivare a lavorare in una delle principali aziende automobilistiche del Paese, dove tutt’ora si occupa di Commercial Digital. E in mezzo a queste esperienze ha accumulato anche un bagaglio culturale non indifferente con due lauree magistrali in Relazioni Internazionali e in Comunicazione.

“L’intero sistema educativo, inclusa l’università, è gratuito”, tiene a precisare. Per chi è abituato a un clima come quello della Sardegna non deve essere di certo una scelta facile. “Soffrono persino loro che ci sono nati, figurati io…”.

Ma ciò che le offre Göteborg è decisamente superiore rispetto a quanto potrebbe trovare in Sardegna. Così il mal d’Isola è facilmente superabile. “Qui so che se volessi potrei fare figli serenamente, senza rinunciare al lavoro. Dall’istruzione gratuita alla paternità obbligatoria, dagli stipendi più alti al servizio psicologico, c’è una reale politica di supporto alla famiglia”.

E non a caso Svezia il tasso di natalità è tra i più alti. Tra incentivi economici, congedo parentale e asili nido gratuiti e accessibili, il carico della cura non ricade solo sulle donne, che possono così conciliare famiglia e lavoro. Ad esempio chi ha figli, nello specifico, ha diritto a 480 giorni di congedo, dei quali 390 a salario pieno, divisibili tra i due genitori.

Sembra impossibile ma Maddalena ha trovato anche qualcosa che accomuna Sardegna e Svezia. “Quando c’è il sole e il cielo è terso, gli svedesi sanno goderne a pieno. Nessuno sta a casa, le strade si riempiono, i chioschi vengono aperti. E quando cammino, giuro, mi sembra di essere a Cagliari, mi sembra di passeggiare al Poetto… ok, non c’è quella spiaggia, però la sensazione è la stessa. La gioia di uscire ed essere in contatto con la natura, un principio fondamentale nella cultura svedese, ci accomuna”.

 

@Redazione Sintony News