Settimana corta non ancora in vigore, almeno non Italia. Certo è che l’idea piace a tutti. Opposizioni, Governo e sindacati sono concordi sul fatto che il taglio dell'orario di lavoro settimanale a 32 ore, a parità di stipendio, meriti attenzione.
Le proposte avanzate in Parlamento hanno trovato il favore del Ministero del Lavoro e l'appoggio dei rappresentanti dei lavoratori.
La discussione si concentra su dati concreti. Fausto Durante, segretario regionale della Cgil, sostiene che "lavorare di meno può portare ad un aumento della produzione". Ridurre l'orario lavorativo permetterebbe di spalmare i compiti su più persone, favorendo l'assunzione di nuovo personale nuovo personale e migliorare il benessere dei dipendenti, che lavorerebbero con maggiore efficacia e minore stress, riducendo anche gli infortuni sul lavoro.
I test condotti in Gran Bretagna hanno dimostrato che lavorare meno aumenta il rendimento delle imprese. L'80% di quelle che hanno aderito alla sperimentazione ha adottato stabilmente turni più brevi. Inoltre, un orario ridotto favorisce la conciliazione tra lavoro, famiglia e tempo libero, facilitando l'inserimento nel mercato occupazionale di donne e giovani.
Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon si è detto favorevole a una sperimentazione del taglio dell'orario. L'obiettivo, secondo Durante, è arrivare a lavorare 32 ore per quattro giorni a settimana. Per raggiungere questo traguardo, saranno necessari un provvedimento di indirizzo generale che fissi gli obiettivi, maggiore libertà nella contrattazione sindacale e incentivi pubblici per le aziende che aderiranno.
Il taglio dell'orario di lavoro potrebbe segnare una svolta epocale per il mondo del lavoro nel ventunesimo secolo, migliorando la vita di milioni di persone.
@Redazione Sintony News